Milan, ecco le differenze fra voluntary agreement e settlement agreement

David Han Li Marco Fassone Massimiliano Mirabelli
David Han Li, Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli (©Getty Images)

MILAN NEWS – Ieri sera è arrivato un altro risultato negativo per il Milan, sconfitto dal Rijeka nell’ultima giornata di Europa League. Fortunatamente il risultato non ha influito sulla classifica del girone, ma serviva una vittoria convincente per dare morale al gruppo.

In campo la squadra stenta nonostante il cambio di guida tecnica. Ma è stato un giovedì caldo anche per le solite questioni societarie in merito al voluntary agreement con l’UEFA. Le indiscrezioni di ieri mattina davano per certo il no alle richieste del club di via Aldo Rossi. Ma nel pomeriggio è arrivata dall’organo europeo stesso la smentita. In ogni caso, si continua fortemente a pensare che la risposta dell’UEFA sarà negativa.

Intanto l’edizione odierna del Corriere dello Sport ha spiegato in maniera chiara qual è la differenza fra voluntary agreement e settlement agreement (dove il Milan sarà inserito in caso di mancato accordo). Il primo è una richiesta da fare entro il 31 dicembre e solo dai club non qualificati alle coppe europee o da chi ha cambiato proprietà nell’ultimo anno. Questo tipo di accordo ha una durata di massimo quattro anni ed è basato su una serie di obblighi stabili sul parametro aziendale a lungo termine.

L’UEFA è disposta a concedere il voluntary agreement solo se si verificano tre situazioni: progetto fondato su basi ragionevoli, continuità d’impresa e impegno irrevocabile del maggior azionista nel sostenere finanziariamente il club per tutto il periodo. Non prevede multe né sanzioni, a meno che non venga rispettato l’accordo.

Passiamo ora al settlement agreement. La UEFA inserisce in questo programma tutte le società che non hanno rispettato i parametri del Fair Play Finanziario (bilancio in rosso di massimo 30 milioni complessivi in tre anni). Le sanzioni dipendono dalla gravità del deficit dei tre anni: fra queste possibili multe, riduzione dei calciatori nelle liste UEFA e l’obbligo di abbassare il monte ingaggi. Questo tipo di accordo è stato firmato qualche anno fa anche da Inter e Roma.

 

Redazione MilanLive.it

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