André Silva, bocciature premature: il Milan ci crede e fa bene

André Silva
André Silva (©Getty Images)

Ci sono molte discussioni attorno ad André Silva in queste settimane, dato che il portoghese al momento è una terza scelta per Gennaro Gattuso in attacco. Tra Atalanta, Inter, Fiorentina e Crotone solo 25 minuti in campo e due match guardati interamente dalla panchina.

Il numero 9 del Milan sta attraversando un periodo complicato, è evidente. Il fatto di non giocare sicuramente non lo aiuta. Mister Gattuso sta preferendo l’esperienza di Nikola Kalinic e l’esplosività di Patrick Cutrone. L’ex Porto è stato visto particolarmente triste in volto dopo la vittoria a San Siro contro il Crotone. Normale che il ragazzo sia deluso per questa situazione, però deve anche trovare la forza di reagire e dimostrare all’allenatore che merita maggiore fiducia.

Qualcuno considera già André Silva un flop, un giocatore da bocciare e magari svendere al miglior offerente. Tralasciando chi dice certe cose in malafede per dare contro all’attuale società, bisogna sempre ricordarsi che stiamo parlando di un 22enne e che bisogna saper attendere certi giocatori. Abbiamo visto più talenti esplodere non immediatamente, bocciare dopo pochi mesi il portoghese ci sembra prematuro e folle.

Ovviamente nei giudizi pesano gli oltre 30 milioni di euro spesi per acquistarlo. E’ normale che quando si investe una cifra così alta ci si attendano prestazioni di alto livello in breve tempo. Silva qualcosa di buono lo ha fatto intravedere, come gli 8 gol in Europa League e alcuni lampi anche in campionato. Ovviamente non basta, lui può e deve dare molto di più.

Il Milan crede in lui e non a caso Massimiliano Mirabelli ha negato l’ipotesi di una cessione a gennaio. Speriamo che il 2018 possa essere l’anno del suo rilancio e in generale del riscatto della squadra rossonera. André ha talento e siamo sicuri che a fine stagione in molti si saranno ricreduti sulle sue qualità. Abbiamo visto giocatori di maggiore esperienza (dice niente Edin Dzeko?) faticare molto al primo anno in Serie A. Perché non avere pazienza con un ragazzo di appena 22 anni?

Matteo Bellan

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