CALCIOMERCATO MILAN – M’Baye Niang è uno dei classici talenti che da giovanissimi promettono bene e che poi col tempo si perdono. Fin da subito si era visto che era un gioiello grezzo, con diversi difetti da limare ma anche delle qualità interessanti.
Arrivato al Milan nell’estate 2012 dal Caen a soli 17 anni, i suoi inizi in rossonero non furono facili. Soprattutto dopo il palo colpito al Camp Nou contro il Barcellona in Champions League la sua avventura subì una caduta. Ma il prestito al Genoa lo rigenerò e lui sembrò pronto per dimostrare il suo valore. Alti e bassi con Sinisa Mihajlovic e Vincenzo Montella, poi la cessione al Torino nell’ultima estate. Anche in granata, però, più delusioni che gioie.
Calciomercato Milan, Niang rifiutò lo Spartak Mosca per il Torino
Niang è approdato al Torino in prestito oneroso con obbligo di riscatto. Un’operazione da complessivi 15 milioni di euro, come ricordato dal presidente Urbano Cairo. In questo momento si è rivelato un affare per il Milan, mentre il club granata attende il suo rilancio nel 2018. Il nuovo mister Walter Mazzarri, che lo ha voluto già al Watford nella passata stagione, punta molto su di lui. Il gol contro il Bologna può essere l’inizio della rinascita.
Il tecnico toscano dice che l’attaccante francese non riesce ad essere continuo nei 90 minuti, stacca la spina a volte. Niang, intervistato da La Gazzetta dello Sport, conferma che è un suo difetto: «Non lo dice solo Mazzarri. L’altro giorno mi ferma un tifoso e mi fa: “Niang, perché non corri? Devi correre per tutta la partita”. Ha ragione, hanno ragione tutti. Ma io non lo faccio apposta, non è indolenza, sono fatto così: ho dei tempi morti quasi senza accorgermene, o magari corro tanto nei momenti sbagliati. È il mio limite e il salto di qualità che posso fare. Perché sono fatto così, ma una spina se è difettosa si può cambiare».
M’Baye non ha avuto un percorso di carriera facile finora, è consapevole di dover migliorare. Ai tempi del Milan diverse critiche, nonostante i suoi buoni propositi: «Se uno è in difficoltà e non molla, se viene coperto di fischi e continua a giocare, vuol dire che ha personalità. Da fuori sembra facile, ma devi avere le palle. I fischi mi hanno sempre spinto a dare di più, quando li sento mi dico: “Magari li meriti, ma l’avrai meritato anche se un giorno si alzeranno e ti applaudiranno”. Chi paga può fischiare, ma chi vede che ti sacrifichi e dai tutto difficilmente fischia per sempre».
A Niang vien chiesto se vi siano similitudini tra il Genoa in cui giocò lui con mister Gian Piero Gasperini e l’attuale Torino di Mazzarri. Questa la replica: «Ci sta fra le due piazze, molto calde, e fra Mazzarri e Gasperini: allenatori “duri”, vogliono tanto ma ti danno tanto. Ma credo che questo Toro sulla carta sia più forte, abbia più qualità, e io non l’ho scelto a caso: altrimenti mi sarei messo in tasca i quattro milioni e mezzo all’anno che mi offriva lo Spartak Mosca, non pochissimi per un ragazzo di 22 anni. Ma a questa età non potevo pensare ai soldi: il Toro era la mia sfida, è stata la mia scelta. E oggi sono felice di averla fatta».
Lo Spartak Mosca nello scorso agosto aveva messo sul piatto molti soldi per acquistare Niang. Un ricco contratto per il giocatore e un’ottima proposta anche per il Milan. I rossoneri avrebbero incassato, compresi i bonus, circa 22 milioni. Un grosso affare e una maxi plusvalenza. Massimo Carrera voleva fortemente l’ex Caen. Però M’Baye ha voluto rimanere in Italia, preferendo il Torino.
Redazione MilanLive.it