Milan-Arsenal, Bonucci: “Serviva più coraggio”. Poi commozione per Astori

Leonardo Bonucci
Leonardo Bonucci (©Getty Images)

Leonardo Bonucci era tra i pochi giocatori rossoneri con esperienza in campo in Milan-Arsenal 0-2. Sconfitta che brucia per la squadra di Gennaro Gattuso.

Il capitano rossonero a Sky Sport ha parlato così del deludente risultato: “Nel primo tempo è subentrata un po’ di paura e ansia nell’affronta una squadra con grandi giocatori. Tutto da esperienza. Ribaltarla è difficile, però nel calcio tutto può succedere. Nel primo tempo eravamo poco corti tra reparti, si faticava a trovare le linee di passaggio e dovevamo essere più bravi. Andando a Londra con lo spirito della ripresa possiamo fare risultato”.

Bonucci spiega le differenze rispetto al Milan visto solitamente: “Ci è mancato il coraggio di prenderci qualche responsabilità in più nel possesso palla e in fase difensiva, soprattutto nel primo tempo. Nel secondo tempo è andata meglio, abbiamo concesso solamente un’occasione. Male i passaggi e i controlli stasera, si poteva gestire meglio la palla e andare meno in difficoltà quando la perdevamo”.

Si parla dei molti errori tecnici dei rossoneri contro l’Arsenal: “Abbiamo sbagliato in tanti tecnicamente, anche io. Nel primo tempo troppo ansiosi e timorosi, nel secondo tempo abbiamo osato maggiormente e fatto qualcosa di buono. Serve coraggio in queste partite, perché contro hai grandi giocatori che possono inventare qualsiasi cosa. Abbiamo rischiato tanto e preso gol evitabili. Va dato merito all’Arsenal, che soprattutto nel primo tempo ha fatto molto bene. Non è una questione di gambe, è la testa che muove tutto”.

A Bonucci viene fatto notate che le gambe del Milan fossero appesantite e sono stati fatti diversi errori. Paolo Condò nel porre la domanda fa un accenno alla morte di Davide Astori e Bonucci si commuove, facendo difficoltà a parlare: “Ciao Davide, non ho avuto modo di andarlo a salutare oggi. Era un numero 1 sotto tutti i punti di vista. Mi ha toccato tanto la sua scomparsa improvvisa, lo porterò sempre con me. Era un grande compagno e un grande uomo”.

 

Matteo Bellan

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