Ronaldo: “Preferivo l’Inter, ma andai al Milan. Ecco perché”

Ronaldo Luis Nazario de Lima
Ronaldo Luis Nazario de Lima (©Getty Images)

Ronaldo Luis Nazario de Lima, noto semplicemente come Ronaldo, è stato uno dei più grandi giocatori della storia del calcio. Un centravanti straordinario, dotato di grande tecnica e fisicità, oltre che di fiuto del gol.

Nel corso della sua carriera ha indossato maglie molto prestigiose. E’ partito in Brasile dal Cruzeiro, per poi approdare in Europa con gli olandesi del PSV Eindhoven e poi cominciare la sua trafila tra Barcellona, Inter, Real Madrid e Milan. Infine il ritorno in patria al Corinthians, dove ha chiuso la sua esperienza da giocatore.

Calciomercato Milan, Ronaldo e il mancato ritorno all’Inter

Fece molto scalpore nel gennaio 2007 il suo trasferimento dal Real Madrid al Milan. Un atto che i tifosi dell’Inter hanno vissuto come un grande tradimento. E non gli hanno perdonato l’esultanza nel gol segnato nel derby da ex, comunque poi vinto dalla squadra nerazzurra per 2-1. Un rapporto difficile tra la tifoseria e un giocatore che era stato tanto amato negli anni di permanenza nella società allora di proprietà di Massimo Moratti.

Ronaldo al Corriere dello Sport ha spiegato il motivo del suo trasferimento in rossonero: «Ero in un periodo difficile della mia carriera perché al Real ero stato fermo a causa di alcuni infortuni e avevo bisogno di giocare. L’Inter ha sempre avuto la mia preferenza e prima di firmare per il Milan ho chiamato direttamente la società (Moratti, ndr) per sapere se mi voleva, ma mi hanno detto di no. Dovevo scegliere tra due opzioni e ho puntato sul Milan. Il fatto che abbia indossato la maglia rossonera non cambia niente nella mia storia con l’Inter».

Il Fenomeno giocò con la maglia nerazzurra dal 1997 al 2002, segnando 59 gol in 99 presenze. In rossonero dal gennaio 2007 al giugno 2008 ha messo insieme 9 gol in 20 presenze. La sua carriera è fatta anche di tanti infortuni, che purtroppo lo hanno ostacolato. Il suo mito avrebbe potuto essere ancora più grande.

 

Matteo Bellan

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