Gattuso: “A Napoli per giocarcela. Milan competitivo, Higuain non basta”

Gennaro Gattuso
Gennaro Gattuso (foto AC Milan)

NEWS MILAN – Alla vigilia di Napoli-Milan consueta conferenza stampa da Milanello per Gennaro Gattuso. Per la squadra rossonera prima partita del campionato, dato che il match col Genoa è stato rinviato per i noti fatti di Genova.

Un esordio sicuramente non facile per il Milan, che al San Paolo non vince da ben otto anni. I partenopei sono reduci da una vittoria a Roma contro la Lazio che sicuramente ha galvanizzato l’ambiente. Gattuso si ritroverà di fronte Carlo Ancelotti, suo grande maestro ed allenatore rossonero nell’ultimo ciclo vincente del club. Sarà una sfida molto speciale, ma da vincere.

Napoli-Milan, conferenza stampa di Gattuso

Gennaro Gattuso in conferenza stampa ha esordito così: «Spero che il Milan vinca. Sarà una partita molto difficile. Ieri ho sentito Ancelotti. Sapete tutti che rapporto abbiamo e cosa abbiamo condiviso. Qualche chiamata gliel’ho fatta in questi anni, è stato più di un allenatore per me. Lui è il maestro, io ne devo mangiare ancora di pastasciutta. Domani ce la giocheremo e spero che porteremo punti a casa».

Rino continua parlando del lavoro di Ancelotti a Napoli: «Qualcosa sta provando a cambiarla. La squadra però ha un’identità e il Napoli ora assomiglia ancora quello di Sarri. Giocano assieme da un po’ di anni e non è un caso che abbiano fatto 90 punti».

Gli viene domandato come sta: «Sono l’uomo più felice al mondo, rido quando leggo che sento la pressione. Io la vivo bene, mi hanno fatto una squadra competitiva. Ho voluto la bicicletta e devo pedalare. Possiamo diventare più forti dell’anno scorso, ma serve tempo. Ci sono giocatori che vengono da altri campionati. Ovviamente di tempo ce n’è poco, bisogna fare risultati in fretta. Con solo Higuain non vinciamo, serve il collettivo. Lui è uno dei 10 più forti al mondo, ha grande qualità, ma dobbiamo andare in campo da squadra».

Gattuso parla di obiettivi e non solo: «Aver lavorato con la squadra in queste settimane è stato importante. Giochiamo con due squadre forti ora e forse è un handicap, ma guardiamo avanti. Può essere una stagione positiva, ho il dovere di pensare positivo e trasmettere ciò alla squadra. Siamo lontani dallo Scudetto, però col tempo ci possiamo arrivare. Oggi puntiamo a migliorare il sesto posto, dobbiamo lavorare per il quarto posto».

Il mister parla dell’importanza di avere identità e continuità in una squadra: «Bisogna avere un’identità. Sono cambiati tanti allenatori. Quando hai continuità di tecnico e una squadra che riesce a lavorare con gli stessi concetti è più facile. Ogni allenatore ha le proprie idee».

Gattuso dice che la squadra sta bene, ma deve migliorare: «Mi fa stare tranquillo il fatto che sappiamo come ha lavorato. Possiamo spingere, abbiamo un motore pieno di benzina. Qualche problemino ancora c’è. A volte prendiamo gol evitabili, come a Madrid a fine primo tempo o dopo un minuto. Creiamo anche tanto, ma bisogna segnare di più».

Il tecnico del Milan ha menzionato André Silva e Gonzalo Higuain: «André Silva ha fatto 3 gol cinque giorni fa, con noi faticava. Non volevamo darlo via, ha voluto lui andarsene. Quando un giocatore vuole andare via, bisogna cederlo. Higuain era una priorità anche con la vecchia società».

Gattuso elogia Ancelotti: «Mi ha sempre sorpreso la sua semplicità. Cazzeggiava con noi giocatori. Si comportava come Nereo Rocco. Non ho mai sentito un giocatore parlare male di Carlo. Riusciva a parlarti col cuore in mano, non diceva bugie ed era coerente. Fai fatica a imitare il suo modo di gestire il gruppo. E’ quello che ci ha fatto fare un salto di qualità. Forse potevamo anche vincere qualcosa in più se fosse stato più duro».

Ecco il Milan che vuole a Napoli: «Voglio vedere un Milan con grande personalità e coraggio. Non dobbiamo abbassarci troppo alle prime difficoltà, dobbiamo sempre dare pressione».

Si parla di Paolo Maldini e Leonardo: «C’è grande rapporto, schiettezza e rispetto. Maldini è più spesso a Milanello, Leonardo lo sento 2-3 volte al giorno. Portano adrenalina e gasano i giocatori. Vedo i ragazzi carichi e motivati quando li vedono e parlano con loro. Bisogna ripartire da regole e programmazione per tornare in alto. Ognuno deve fare il suo».

Si parla di Mattia Caldara: «Non si sa se gioca o no, ma Caldara viene da un calcio diverso. Noi giochiamo a quattro con altra impostazione. Bisogna lavorarci. E’ un ragazzo con grande mentalità e voglia, chiede sempre di fare qualcosa in più. Si sta impegnando e non ci sarà problema. Sapevo che avremmo dovuto lavorarci, ma non vogliamo snaturarlo. Servirà del tempo. Quando parliamo con lui è una spanna sopra gli altri».

Si passa a Tiemoué Bakayoko: «Sapevamo che preferiva giocare a due oppure vertice basso a tre, abbiamo parlato con lui per fare qualcosa di diverso. Mi ha sorpreso, pensavo fosse molto più lento. Invece ha dinamicità. Non è un giocatore solo fisico, anche se sulla posizione del corpo deve migliorare. Anche tecnicamente può dire la sua».

Gattuso prosegue parlando della squadra: «In estate a tratti sono rimasto soddisfatto e a tratti mi sono arrabbiato molto. Abbiamo fatto buone cose, ma non siamo riusciti a migliorare come volevo io certi concetti e certe situazioni. Dobbiamo migliorare. Non dobbiamo accontentarci quando facciamo buone partite».

Successivamente si passa ai portieri, Gianluigi Donnarumma e Pepe Reina: «Un portiere farà una competizione e l’altro le altre due. Reina negli ultimi 10-12 giorni è stato fermo per un problema alla schiena. Abbiamo due grandi portieri, però può esserci la consacrazione di Gigio Donnarumma che può diventare uno dei più forti al mondo. Se fa copia-incolla della gestione del ruolo di Reina, del su comportamento e di come si allena… Gli ho detto che se fa copia-incolla e migliorare può diventare uno dei più forti al mondo. Sta a lui».

L’importanza di Higuain per Patrick Cutrone: «Spero che Patrick sia intelligente, che guardi i movimenti. Può essere un aiuto importante, ma deve lavorare con voglia. Non deve perdere il veleno, sennò perde la sua forza. Non deve ragionare sul fatto di giocare o no. Abbiamo due attaccanti, il terzo è Borini. Silva e Bacca hanno voluto andare via. Crediamo tanto in Patrick e anche per questo stiamo rimasti con due di ruolo».

Si parla di Cristian Zapata e Riccardo Montolivo, non convocati per Napoli-Milan: «Zapata è fermo dal 10 agosto, già al Mondiale non stava bene. Non ha recuperato bene. Abbiamo fatto un accertamento, può allenarsi ma abbiamo deciso di fermarlo 15-20 giorni per evitare una ricaduta. Montolivo è infortunato, non l’ho portato negli USA per scelta mia. Sa che la priorità sono altri giocatori».

L’incontro con Gordon Singer: «Mi ha detto di non ascoltare cosa viene scritto, che sono bullshit e di guardare avanti. Mi avete fatto il funerale per un mese. Mi ha detto di non ascoltare, perché la società ha fiducia in me e nello staff. Dobbiamo migliorare, però non abbiamo parlato di obiettivi precisi».

Impressioni su Samu Castillejo: «Ha una gamba nervosa, veloce. Si vede che viene da un calcio diverso, dà un’alternativa diversa agli esterni che abbiamo. Riesce a ribaltare l’azione subito, riesce a esprimere buona tecnica in velocità. Siamo contenti di lui e degli altri acquisti.».

 

Matteo Bellan

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