Milan, Suso: “Che pasticcio i cinesi. Gattuso numero 1”

Jesus Suso
Jesus Suso (©Getty Images)

MILAN NEWS – Un Jesus Suso in formissima quello di queste ultime settimane: non solo al Milan, anche con la Spagna ha fatto show. Nell’ultima sfida a Cardiff contro il Galles ha segnato un gol e fornito due assist. Intervista esclusiva ai microfoni di Marca.com.

Il fantasista spagnolo ha risposto a numerose domande, in particolare poniamo l’attenzione anzitutto su quelle relative al Milan: “Dopo il pasticcio dei cinesi, ora con gli americani si è calmato tutto. Sono entrate nel club leggende come Maldini e Leonardo, gente che conosce il calcio e il club. Consigli da Maldini? Osserva molto e parla poco. La verità è che si impone per quello che è, fa un po’ effetto chiedergli qualcosa. Però ci è sempre molto vicino. A Milano sono tranquillo, la città mi piace. Aspettiamo un bambino con la mia compagna, nascerà tra 4 settimane. Dedica se segno? Sì, ad Alessio, che sarà il suo nome, e alla mia fidanzata. Ne ho segnati due al Sassuolo e mi ha fatto un po’ di rabbia non dedicarli a loro. Però so che era un momento delicato per il club, arrivavamo da tre pareggi di fila”. 

Un pensiero su Gennaro Gattuso, e la differenza con Luis Enrique tra Milan e Spagna: “In allenamento e in partita Gattuso è lo stesso che da calciatore: pura passione e intensità. Però fuori è altro, puoi parlare con lui di tutto: come persona è il numero uno. Non cambia molto tra il calcio con Gattuso e Luis Enrique, è abbastanza simile. Anche il Milan vuole tenere il possesso, parto dalla fascia per tagliare verso il centro… Gli stili si assomigliano molto”.

Un commento sulla Serie A e sulla nazionale italiana: “Mi diverto sempre a giocare a calcio, se no farei altro. Il calcio italiano è molto tattico, esigente per i giocatori offensivi e per gli attaccanti è il posto più difficile, perché ogni settimana affronti difese ben organizzate, con squadre che sanno sempre cosa fare. Magari non sono i migliori tecnicamente e fisicamente, ma tatticamente lo sono. Ovunque vai impari qualcosa e in Italia ho appreso molte cose a livello tattico, e questo mi rende migliore. La nazionale italiana ha un gruppo molto giovane, con poca esperienza in partite importanti. Qui abbiamo molte icone e magari a loro manca questo ora. Però hanno tutto per crescere, migliorare e tornare in alto”. 

 

Giacomo Giuffrida – Redazione MilanLive.it

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