Sacchi: “Inter più forte, il Milan deve giocare da squadra”

Arrigo Sacchi
Arrigo Sacchi (©getty images)

NEWS MILANArrigo Sacchi ha fatto la storia rossonera e del calcio. Il suo Milan è stato riconosciuto come una delle squadre più forti di sempre, per qualcuno la migliore in assoluto. Una formazione fenomenale per interpreti e modo di giocare.

L’ex allenatore rossonero ha scritto su La Gazzetta dello Sport una propria analisi sul derby di domenica. Ne riportiamo alcune parti. Partiamo da delle considerazioni generali su questo atteso Inter-Milan: «I tifosi dell’Inter e del Milan da anni soffrono e sperano che questo sia l’anno buono. Entrambe le tifoserie sperano che questo derby le lanci definitivamente. Una vittoria meritata darebbe morale ed entusiasmo. Lo stato di forma sembra ottimo e in crescita per entrambe. Purtroppo è impossibile sapere la condizione in cui sono tornati i giocatori che erano con le nazionali. Ciò rende ancora più azzardato qualsiasi pronostico».

Arrigo Sacchi analizza il derby Inter-Milan

Sacchi non fa pronostici su questo derby, però evidenzia che sulla carta l’Inter di Luciano Spalletti sia più forte del Milan di Gennaro Gattuso. Queste le sue parole: «I nerazzurri di Spalletti dovrebbero essere superiori per forza, esperienza e qualità individuali, ma il calcio non è la somma solo di questi valori. Gli uomini di Gattuso, (sta convincendo sempre di più), dovranno superare i nerazzurri come collettivo e fluidità di gioco, solo così potrebbero pareggiare il valore individuale degli avversari».

Arrigo ritiene che i rossoneri pratichino un calcio migliore, anche se da migliorare in quanto a velocità. Possono battere gli avversari se giocheranno da squadra. Inevitabile poi parlare di Gonzalo Higuain e Mauro Icardi, i due numeri 9 delle formazioni milanesi: «Saranno decisivi unicamente se la propria squadra li servirà nella maniera migliore e con continuità. Higuain può mettere in difficoltà i due «panzer» difensivi nerazzurri se eviterà lo scontro fisico e attuerà smarcamenti, cambi di direzione e indietreggiamenti non fini a se stessi. Mentre Icardi dovrebbe muoversi di più e partecipare maggiormente al gioco».

 

Matteo Bellan

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