Milan, Gattuso: “Meno tattica, più veemenza. Domani voglio 23 leoni”

Gennaro Gattuso
Gennaro Gattuso (Foto AC Milan)

MILAN NEWS – Consueta conferenza stampa alla vigilia di una partita per Gennaro Gattuso. Il suo Milan arriva da un momento molto negativo per via delle ultime due sconfitte consecutive tra campionato ed Europa League.

Domani a San Siro il Milan aspetta la Sampdoria, calcio d’inizio alle ore 18. Non sarà una partita semplice, anzi. Prima di tutto perché l’ambiente rossonero non è particolarmente entusiasta, sia nella squadra che tra i tifosi. Si dovrà stare attenti a non generare malumori all’interno stesso dello stadio durante il match, senza contare che di fronte ci sarà un’avversario tosto e ben messo in campo da mister Giampaolo. Gennaro Gattuso sa che i bonus sono finiti, e domani l’unico risultato che conterà sarà la vittoria.

La conferenza stampa di Gattuso alla vigilia di Milan-Sampdoria

Puntuale l’inizio della conferenza stampa di mister Rino Gattuso a Milanello. Si parte anzitutto analizzando l’avversario: “Quella della Samp è una difesa che gioca molto bene e dovremo essere bravi a tenerli là, è allenata da un grande allenatore e ci sarà da faticare tanto. Devo dare tranquillità alla squadra. Gioca con il freno a mano tirato, si preoccupa quando non riesce a sviluppare il proprio gioco. Bisogna fare qualcosa oltre lo schema che si prepara, non pensare a fare gioco solo su quello che prepariamo. Serve qualcosa in più a livello individuale”. 

Sulle due punte ed in generale sul modulo di domani: “Vediamo, domani lo vedrete. Abbiamo provato 4-3-3, 3-5-2 e modulo con due attaccanti. Non dobbiamo dimenticarci di divertirci, a tratti lo abbiamo fatto. Ora non ci stiamo divertendo, soffriamo gli avversari. Il divertimento è far girare la palla, rincorrere con l’entusiasmo ma non solo quello. Dobbiamo ritrovare l’entusiasmo di giocare a calcio”. 

Sugli errori: “Si è sempre remato tutti dalla stessa parte. Ci sono state prestazioni negative, ma la fiducia e la tranquillità l’abbiamo sempre avuta. Abbiamo parlato con Gordon Singer, con Maldini e Leonardo che sono sempre presenti 2-3 volte a settimana e parlano con i giocatori. Quello che stiamo facendo non basta, se cerchiamo alibi a ottobre, diventa tutto più difficile. Assumiamoci le responsabilità, io per primo. Ma non lo faccio per difendere i miei ragazzi, perché non sapete cosa ci diciamo negli spogliatoi. Bussola? E’ stata strumentalizzata. L’ho usata perché sono un uomo di mare, ma anche senza quella riesco a trovare il porto e attraccare la nave”. 

Sui troppi complimenti alla squadra: “Non faccio paragoni con l’Inter, ma vi ricordate la classifica dov’era prima del 27 dicembre? (Derby di Coppa Italia, ndr). Ci hanno messo tre mesi a riprendersi, è una mazzata riprendersi. Dopo quella partita ne ha vinta una per 3 mesi. Non è tutto da buttare. A San Siro ci si aspetta tanto, ci stanno i fischi, fanno parte del nostro lavoro. Serve più voglia e veemenza”. 

Se si è sentito più vinto che sconfitto, dopo la partita d’Europa League di giovedì: “Non è così. Per come è arrivata la sconfitta, avevo la sensazione che dopo il primo gol subito, ne potevamo prendere anche altri 4. Quando ho questa paura, non c’è sicurezza. Loro ci hanno distrutto, sulla qualità di gioco e su come tenevamo il campo. E’ stata una grande delusione. Ma credo nella mia squadra, lo dico con credibilità. Ho dato una sensazione sbagliata, spesso non riesco a fare sorrisini o facce diverse. Dentro il mio stato d’animo non mi sono arreso, ci possiamo riprendere e continuare il cammino”.

Su Gonzalo Higuain: “Quando una squadra non funziona, è normale che vengano fuori brutte prestazioni. La squadra deve metterlo in condizione. Da lui mi aspetto applausi e incoraggiamenti alla squadra, non il nervosismo. Deve innervosirsi meno, pensi a giocare. Ci sta che si sbagli, non deve perdere energie per protestare. All’interno dello spogliatoio è un leader, è una guida per i sudamericani. Se le sue prestazioni non sono buonissime, la responsabilità è mia e della squadra”. 

Se si sente padrone del gruppo: “Non devono giocare per l’allenatore. Non sono l’unico in bilico, fa parte del gioco. Io devo fare risultati, come i giocatori devono giocare bene per i rinnovi. Io sono a rischio come tutti, sorrido quando ci penso. Io sono tranquillo, venivo dalla primavera e credevano tutti nelle nostre idee, come adesso. Ora facciamo fatica, ma metto la mano e tutto il corpo sul fuoco, anche rischiando di perdere la metà della mia pelle bruciandomi”.

Sulle condizioni generali della squadra, in particolare su Kessié e Calhanoglu: “Franck ha problemi dal derby, prima alla caviglia ora gli fa male il collaterale. Calhanoglu ha preso un pestone al derby e non riesce a mettersi la scarpa. Ha un ematoma in due dita del piede, questi sono i problemi”.

Da cosa trarre forza per la sfida di domani: “Domani voglio vedere 23 leoni, possiamo mettere tutto da parte. Chiedo voglia, senso di appartenenza e vincere questa partita. Voglio vedere una squadra disposta a far di tutto per vincere. Servono 23 cani arrabbiati che scendono in campo per riscattarsi. Quando entra Cutrone è così. Ti da veemenza e voglia. Ho negli occhi le tre pressioni che ha fatto a tre giocatori. Voglio vedere quel carattere là in tutti. Dopo serve anche la qualità, non solo voglia”. 

Su Mattia Caldara: “Quando penso che starà bene… Viene da un infortunio, quando ha minutaggio. Si sta allenando e spero di dargli la possibilità di dimostrare il suo valore”.

Sulle verticalizzazioni: “In questo momento quando c’è Patrick, possiamo lanciare di più. A Higuain piace averla sui piedi”.

Su Tiémoué Bakayoko: “Ha riconquistato 4-5 palloni, poi le ha ridate agli avversari. Sta attraversando un periodo poco brillante, bisogna aspettarlo e capire quali sono i suoi problemi. Contro il betis non fa testo, tutta la squadra ha sbagliato l’interpretazione. Nessuno ha fatto bene, tranne Patrick e un po’ Castillejo con qualche casino. Va bene anche la confusione, ma l’importante è avere concretezza. Siamo piatti a livello di adrenalina. Domani dopo 3-4 fischi alla prima cosa che si sbaglia, dobbiamo riportare dalla nostra parte i tifosi. Serve cazzimma”.

Su Diego Laxalt: “Dove sta giocando in nazionale? Terzino… Al Genoa ha fatto il quinto di difesa, fare quarto o quinto è diverso. Lui può fare tutto perché ha velocità e corsa. Anche lui domani può fare il titolare. Voi siete sicuri che giochiamo con 4-4-2? Sembrate sicuri… Avete informazioni sbagliate”. 

Ancora sul derby, in particolare sulla non capacità di creare e sul vento che fermava i rinvii: “Non c’era il vento… Era a Bologna che spostava la palla. Penso che nel derby era una scusa. Non ce la sentivamo di giocare dal basso, non eravamo sicuri. E quindi andavamo lungo. In questo momento noi sviluppiamo tutto in maniera diversa. Ci sono dei segnali. Nel derby non eravamo tranquilli nel fare quelle uscite. Dobbiamo mettere da parte il fatto di non giocare, ma bisogna essere presenti e pronti a livello caratteriale e mentale”. 

Sui limiti nella creazione offensiva: “A livello tattico con l’Inter bene, col Betis un disastro. Nel derby ci veniva a mancare qualcosa quando facevamo possesso palla. In area non c’era mai nessuno, mai una volta che trovavamo il terzo uomo. Eravamo piatti. A livello tecnico abbiamo fatto pochissimo. Mai un problema a loro. Le occasioni di Franck sono state casuali. Priima ho detto che vorrei vedere meno informazioni tecnico-tattiche, e vedere qualche 1 contro 1 in più, o altro. Forse do troppe informazioni e non siamo in grado di supportarle”.

Ultima domanda. Se da fastidio non sapere che Milan sarà appena inizia la partita: “No, perché quando arrivano prestazioni come le ultime due, a livello mentale qualcosa lasci per strada. Oggi pomeriggio ci alleniamo, video e poi in campo. Se vedo la squadra a pezzi, l’allenamento è il termometro della squadra. Ci sta che il pallone inizi a pesare 100kg, ma dobbiamo mettere tutto da parte, fare una partita gagliarda e maschia”. 

 

Giacomo Giuffrida – Redazione MilanLive.it

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