Gattuso: “Milan, stringiamo i denti. Ibrahimovic? Ci sta pensando”

Gennaro Gattuso
Rino Gattuso (Foto AC Milan)

MILAN NEWS – La sosta per le nazionali è ormai alle spalle, finalmente si torna a giocare il campionato e l’Europa League. Domani impegno importante per il Milan, ospite della Lazio allo stadio Olimpico per la 13^ giornata di Serie A.

Il Milan arriva da un momento pre-sosta positivo, esclusa la sconfitta tra le polemiche contro la Juventus. In queste due settimane però sono aumentati addirittura gli infortunati: oltre ad aver perso Gonzalo Higuain per squalifica, i rossoneri dovranno fare a meno anche del capitano goleador Alessio Romagnoli: out per un mese (per ulteriori aggiornamenti sugli infortunati, CLICCA QUI). Oggi giornata di vigilia a Milanello, dove Gennaro Gattuso ha presenziato in conferenza stampa. Di seguito ecco tutte le sue dichiarazioni.

Lazio-Milan, conferenza stampa di Gattuso

Anzitutto sugli infortunati e sul momento della squadra: “Tutti hanno lavorato con grandissimo entusiasmo. Mi è piaciuto lo spirito, sono soddisfatto. Abbiamo 9 partite, lo sappiamo, è un momento con tanti infortunati ma non deve essere un alibi o una scusa. Tutti dobbiamo dare qualcosa in più. I concetti restano uguali, anche se alcuni giocatori sono fuori ruolo. Romagnoli e Musacchio possono recuperare, fra 2-3 settimane, ma è una mia idea. Vediamo. Pensiamo a preparare partita dopo partita, dobbiamo stare tranquilli”.

Nei dettagli sugli infortunati: “In queste due settimane ho letto i tuttologi che parlavano di preparazioni. Nelle ultime 5 stagioni al Milan, e c’è un grafico, ci sono stati tantissimi infortuni muscolari, anche nello stesso periodo. Romagnoli in Spagna non ha giocato, i giocatori si sono fatti male in campi diversi, Alessio a Coverciano, Biglia sul campo 3 e Caldara sul campo 5 gli altri si sono fatti male in corsettina. Dopo sento dire dei boschi, la palestra, lavoriamo sulla parte superiore e mai sulle gambe. Forse abbiamo sbagliato noi qualcosa, ma negli altri anni è successo anche di peggio”.

Su Hakan Calhanoglu: “Sta meglio, è un giocatore che ci serve al massimo per la qualità che ha. Si è messo a disposizione, sono felice per questo, perché poteva anche dire ‘non gioco per non fare brutte figure'”. 

Sul Milan grande club: “Non avevo bisogno delle parole di Ibra per capire che quando si parla di Milan è una squadra che piace tanto. Mi è capitato nella gestione precedente, chi viene qua è sempre contento e gasato per accettare una maglia così gloriosa”. 

Sugli scontri diretti contro Juve, Napoli e Inter: “Penso che anche le meno forti possono vincere con le più forti. La Juve è tra le migliori d’Europa, gli episodi ci hanno condannato. La differenza c’è e si nota. L’inter ha caratteristiche precise, ma abbiamo sempre perso per episodi. Non ho visto squadre che ci hanno schiacciato. Si possono affrontare con mentalità diversa, poi è normale che le giocate singole fanno la differenza”. 

Ancora sul momento della squadra: “La squadra ha voglia di stare in campo, di dire qualcosa in più, ha capito il momento. Abbiamo sempre avuto questo atteggiamento. Siamo partiti male, giocavamo buon calcio, ora giochiamo meno bene e abbiamo sistemato la classifica. Dobbiamo stringere i denti adesso, non è da buttare via quello che stiamo facendo”. 

Sulle voci di mercato: “A me non disturba nulla. Mi è capitato da un anno che qualche giocatore mi diceva di non essere a suo agio. Bonucci ha fatto una scelta ben precisa e me l’ha detto. Higuain non mi ha mai detto di andare via, gli ho detto che bisogna essere meno nervosi e gli ho dato dei consigli. Mai parlato di altro, è uno dei più importanti qui e mi suona strano leggere certi titoli di giornali. Per il rapporto che abbiamo, avesse avuto voglia di andare via me lo avrebbe detto. Quindi non c’è nulla di vero”. 

Ancora sulle parole di Zlatan Ibrahimovic: “Io ancora non ho vinto nulla, ho perso una finale di Coppa Italia. In campo abbiamo litigato, ma ad avercene giocatori così. Ringrazio Ibra per le sue parole, è mio amico”.

Ancora su Leonardo Bonucci e Gonzalo Higuain, e su Zlatan Ibrahimovic. Luca Serafini paragona Milanello ad un autogrill: “Che vuoi che ti risponda io? Secondo me è sbagliato un passaggio, quando dici che Ibrahimovic si propone. Forse anche no, è stato cercato, ci sta pensando. E’ diversa la storia. La cosa più importante, quando giochi in tante squadre, e vinci con continuità, la forza più grande e la dote quando cambi è che questa è una squadra e società in costruzione. Chi arriva qui deve dare disponibilità verso tutti, perché il livello si può anche abbassare. A me è capitato che dopo 13 anni di Milan sono andato a Sion, e dopo 3 giorni volevo smettere perché ero abituato ad un mondo diverso. Tutto va meno forte, ma sono venuto qua e non posso tornare indietro e abbandonare. Ho abbassato voce, pretese e asticella a livello caratteriale. Oggi è un aspetto da non sottovalutare. Non siamo un parcheggio, ma se veni qua devi metterti a disposizione delle tue caratteristiche. Higuain deve migliorare su quell’aspetto e lo sa. Non sembrava volesse vendicarsi, sa come è stato trattato, sentiva la partita, poteva gestire e ragionare di più. Il rigore se lo sentiva, li sbagliava Maradona… Deve continuare e non pensare ad alibi. Deve leggere poco e ascoltare poco l’esterno”.

Su Patrick Cutrone, domani titolare contro la Lazio: “Deve fare la sua partita, aiutare i compagni e non fargli sentire pressione. Come tutti gli altri. Dobbiamo giocare da squadra, e sfruttare le sue caratteristiche negli ultimi 16 metri. Lasciamolo tranquillo”.

Sull’emergenza infortunati in difesa e su Stefan Simic: “Anche domani può giocare, non si sa mai. Abbiamo provato la difesa a 3 ma anche a 4. In queste 9 partite è un giocatore che dobbiamo metterlo in condizione di farlo esprimere al massimo”.

Domani sarà un anno che Gattuso è sulla panchina rossonera: “Sembrano 10 anni a livello calcistico. L’ho vissuta con orgoglio, non sapevo nemmeno fossi terzo in classifica. Siamo un gruppo valido, che sta dando tutto. Stiamo bene insieme, ma ci chiamiamo Milan e le aspettative sono tante. Ad ogni sconfitta veniamo giudicati, spesso male. Per come stiamo insieme, siamo una squadra che è cresciuta tantissimo. L’asticella è ancora alta, possiamo partire da qualcosa e sono felice che i ragazzi abbiano voglia di migliorare”.

Sui gol subiti e sulla fase di costruzione: “Abbiamo tanti infortuni nel reparto di difesa, tutti hanno assenze. Senza centrali fa un po’ di effetto, ma domani sono convinto giocheremo una grande partita. Penso che la cosa fondamentale è che quando vuoi giocare in modo organizzato, chiudere linee di passaggio e tutto, è un lavoro complicato perché perdi tante energie. Poi quando hai palla bisogna essere mentalmente e lucidi. Tante volte siamo stanchi del lavoro di copertura e non sviluppiamo in avanti partendo dal basso. Si fa fatica, soprattutto se hai paura di sbagliare. Ognuno mentalmente pensa di tirare lunga, imbucare meno e scoprirsi dunque meno. Stiamo facendo meno bene entrambe le fasi, facciamo le cose a metà. Per aggiustare la difesa, siamo diventati carenti in avanti. Il problema è questo”.

Su Simone Inzaghi, domani avversario di panchina. E su Milinkovic Savic: “Cambia poco perché loro difendono bene e portano tanti giocatori in avanti. Non so dove giocherà Sergej, ma arrivano in tanti davanti. Hanno cambiato poco, giocano un calcio simile all’anno scorso. Immobile attacca la profondità benissimo”. 

 

Giacomo Giuffrida – Redazione MilanLive.it

Impostazioni privacy