Suso e Calhanoglu deludenti: al Milan serve molto di più

suso Djidji milan torino
Jesus Suso e Koffi Djidji (©Getty Images)

Tanta amarezza per il Milan dopo lo 0-0 di San Siro contro il Torino. I risultati di Inter, Roma e Lazio consentivano alla squadra di Gennaro Gattuso avere un’occasione importante: sia per consolidare il quarto posto che per avvicinare il terzo. Chance non sfruttata.

Se tra le note positive ci sono un Gianluigi Donnarumma ritrovato, una difesa che nel complesso ha retto e un Tiemoué Bakayoko che si conferma su buoni livelli, ci sono anche un po’ di aspetti negativi. Sarebbe facile parlare di Gonzalo Higuain, che pare stia giocando con qualche problema alla schiena. La nostra attenzione si sposta invece su Jesus Suso e Hakan Calhanoglu.

Davvero deludente la prova dei due esterni del Milan. Si tratta di due giocatori dall’elevato tasso tecnico e che dovrebbero dare qualcosa in più alla manovra di gioco, riuscendo anche ad incidere efficacemente in fase offensiva. Ma contro il Torino hanno sbagliato praticamente tutto. Il turco a volte si prende della pause e scompare. Lo spagnolo è più nel vivo, ma ieri sera ha sbagliato praticamente tutti i cross verso i compagni nonostante avesse il tempo per servirli meglio. Il compito di Higuain e Cutrone diventa difficile se gli assist-man commettono così tanti errori.

Il Milan ha bisogno di un rendimento migliore da parte di Suso e Calhanoglu. In questo momento c’è bisogno di dare qualcosa di più. La squadra è nel pieno della corsa Champions League e bisogna sbagliare meno possibile. Quelli contro il Torino sono 2 punti persi e nelle prossime partite sono vietati passi falsi. C’è necessità che i giocatori meglio dotati sotto il profilo tecnico si esprimano al meglio. Jesus e Hakan possono e devono fare molto di più. In panchina c’è un Samu Castillejo che scalpita e spera di poter giocare maggiormente. Ieri è entrato al posto del turco e ha fatto bene. Gattuso potrebbe pensare di concedergli un minutaggio maggiore, forse anche una maglia da titolare.

 

Matteo Bellan

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