Acerbi: “Al Milan mi sentivo invincibile, facevo tardi e bevevo”

Francesco Acerbi
Francesco Acerbi (©Getty Images)

NEWS MILAN – Francesco Acerbi si confessa ai microfoni del Corriere della Sera, con un tuffo nel passato tra calcio e non solo. Il difensore lombardo, oggi alla Lazio, ha parlato anche della sua esperienza al Milan e della sua lotta contro il tumore.

E’ durata giusto sei mesi la sua esperienza in rossonero, con poche soddisfazioni e tanti atteggiamenti fuori dalle righe. Lo racconta lo stesso giocatore: “Al Milan mi sentivo invincibile, libero di fare casini e andare in giro per locali a bere tanto alcol. Anche se poi sul campo andavo lo stesso forte, il fisico mi ha aiutato e la fortuna è stata dalla mia parte”. A gennaio 2013 finisce prematuramente l’esperienza rossonera e proprio lì inizia il suo incubo: “Avevo da poco finito la mia esperienza al Milan, nel 2013. Una normale visita di controllo da parte dei medici. Hanno trovato un nodulo a un testicolo, sono stato operato immediatamente. Che non fossi un invincibile l’avevo capito già al Milan, se non fai una vita da atleta a quei livelli si paga il conto”.

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Da lì la dura sfida contro la malattia: “Può sembrare strano, ma che nella vita volessi fare davvero il calciatore l’ho capito dopo la malattia. Per molti anni ho dato tutto grazie alle doti che mi ha regalato la natura. Giocavo ma forse la passione l’avevo perduta. Mi è ritornata. Mia mamma, la migliore delle madri, mi coccolava eccessivamente, mi faceva andare in bestia. Avevo bisogno di qualcuno che mi invitasse a vedere la tv, a fare la spesa. Insomma, che non mi facesse sentire malato. Mio fratello è stato fondamentale. I dottori mi avevano detto che dopo l’operazione tutto si sarebbe risolto. Non fu così. Dopo altri controlli mi dissero che con il tumore non si sa mai, si può espandere. Meglio fare la chemio. La feci. Ero preoccupato per i miei familiari, non per me stesso. Facevo una vita normale: corsa, cyclette e divertimento la sera. Ho pensato: così si sconfigge il male. Ero sicuro di guarire”. E così è stato alla fine. Vittoria fu.

Redazione MilanLive.it

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