Gattuso, la tesi di Coverciano messa in atto nel suo Milan

Gennaro Gattuso Roma Milan
Gennaro Gattuso (©Getty Images)

MILAN NEWS – Lo dovrebbero chiamare Dottor Gattuso. E’ infatti Rino il maggiore fautore della cura che ha risollevato l’animo e la salute mentale del Milan, oggi squadra invidiabile ed in perfetta forma.

Il metodo dell’allenatore calabrese passa da una strategia comunicativa che va oltre al lavoro del campo, una sorta di linea basata sulla chiarezza e sul dialogo, sull’intenzione di fare del Milan un gruppo compatto senza prime donne. Ma anche riconoscibile come squadra vera e propria ricca di ambizioni e volontà.

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Il tutto è riassunto nella tesi del master a Coverciano eseguita dal tecnico rossonero come test finale del suo nuovo percorso scolastico: Luci e ombre nel percorso di carriera dell’allenatore è il titolo della tesi, consultabile nella biblioteca del centro tecnico, con cui Gattuso si è laureato nel 2014. Come scrive la Gazzetta dello Sport tale pubblicazione spiega per filo e per segno le strategie che un allenatore moderno dovrebbe mettere in atto per evitare crisi e creare un ambiente solido all’interno della propria squadra.

Una delle prime menzioni va ai colloqui: Gattuso spiega di non gradire troppi faccia a faccia individuali, per non far sentire il calciatore singolo più speciale di altri o in maggiore difficoltà rispetto al gruppo. Si parla con tutti o con nessuno, con chiarezza e senza sotterfugi o colloqui segreti. Questa la manovra messa in atto da Rino fin dal suo primo giorno nello spogliatoio di Milanello.

Importantissima la gestione dei rapporti, sia interni che esterni: Gattuso ha scritto di doversi porre in modo coerente all’interno dello spogliatoio, senza creare ansie e ripetitività, sia all’esterno quando si dialoga con i media ed i giornalisti. Instaurare un rapporto sereno e di rispetto è alla base.

La gestione delle difficoltà è altrettanto centrale. Gattuso ha già rischiato grosso in diverse occasioni, riuscendo sempre a far rialzare la testa al suo Milan. Rino è un maestro di motivazione, si rifà alle teorie di Abraham Maslow: la soddisfazione dei bisogni di livello superiore, per avvenire, necessita della soddisfazione di quelli di livello inferiore. Una scala graduale ben trasposta al suo gruppo di calciatori, trattati come uomini. Bocciato invece l’esperiemento dei ‘mental coach‘ che sembrano tanto andare di moda.

La ricerca del leader all’interno della squadra è l’ultima componente fondamentale. Non deve trattarsi del capitano, dell’allenatore o del campione di turno, bensì si riconosce per pregi che possano trascinare il resto del gruppo. Così come va riconosciuto anche il possibile ‘leader negativo‘ che con il suo atteggiamento forte ma deludente rischia di influenzare malamente i compagni. Una sorta di dogma dunque che Gattuso sta cercando, per ora con risultati buoni, di trasporre in casa rossonera.

 

Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it

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