MILAN NEWS – Un tempo Silvio Berlusconi professava un’idea economica e quasi folle: quella di istituire l’Ital-Milan, ovvero la squadra rossonera ricca di talenti di matrice ‘azzurra’.
Non si è mai realizzata a pieno tale ipotesi, ma c’è una certezza nella storia recente milanista: il club rossonero ha sempre potuto attingere da un certo gruppo di calciatori, leader più che altro, che fossero accomunati dalla provenienza italiana, sia da elementi nati e cresciuti calcisticamente a Milanello sia da altri talenti arrivati dalle cantere di altri club.
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Come scrive oggi Tuttosport il Milan dei grandi trionfi dell’era Berlusconi, quello allenato prima da Arrigo Sacchi poi da Fabio Capello, ha puntato contare su un gruppo di italiani assolutamente straordinario: capitan Baresi, Maldini, Tassotti e Costacurta. Ma anche Galli, Seba Rossi, Donadoni, Evani, Ancelotti, Albertini, Eranio e Massaro. Tutti calciatori di primissimo piano, utili al Milan e alla Nazionale maggiore.
In tempi più recenti, quando l’esterofilia cominciava a fare da padrona nelle strategie dei club, il Milan ha comunque sempre avuto veri e propri trascinatori di origine italica, come Abbiati, Ambrosini, Pirlo, Gattuso e Inzaghi, tutti protagonisti dell’ultima era dell’oro milanista.
E il Milan di oggi vuole fare lo stesso, puntare su talenti stranieri ma soprattutto su punti fermi italianissimi: non a caso il capitano è Alessio Romagnoli e il portiere titolare un certo Gigio Donnarumma, senza dimenticare Calabria, Abate, Caldara, Bonaventura, Borini e Cutrone. Un’anima ‘azzurra’ per il Milan di ieri, di oggi e anche del domani.
Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it
