Milan, Gattuso e il futuro: ecco cosa c’è dietro quelle parole

Gattuso Rino conferenza stampa
Gennaro Gattuso (foto AC Milan)

MILAN NEWS – Un fulmine a ciel (quasi) sereno su Milanello. Perché alla vigilia di Sampdoria-Milan, nel pieno della corsa Champions dopo l’esaltante rimonta, Gennaro Gattuso ha infatti spiazzato tutti con delle dichiarazioni apparse strane ed enigmatiche.

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Il riferimento è a quel “tra due mesi vi dirò”, pronunciato in merito al suo futuro rossonero. Rino ha infatti risposto in modo sorprendente a chi gli ha chiesto di una sua permanenza: “Il mio futuro lo saprete fra due mesi, ora non è questa la mia priorità. Non penso al futuro, non penso ai due anni di contratto che mi restano, penso solo a centrare un obiettivo fondamentale per il club, per i ragazzi e per la mia crescita. Poi, fra due mesi, vi dirò quello che penso davvero, ma adesso sono focalizzato solo sul portare il Milan dove merita. Sento tante chiacchiere, mi faccio scivolare tutto addosso e continuo a lavorare. Quando finirà il campionato vi dirò quello che penso e che farò. So che devo crescere, ovvio che vorrei farlo nel Milan, ma ora non intendo parlare di questo”.

Come riferisce La Gazzetta dello Sport oggi edicola, dietro le parole del tecnico si nascone probabilmente tutta l’amarezza per i continui mormorii alle sue spalle e per le voci che rispuntano puntualmente a ogni sconfitta. Gattuso, evidentemente, si rende conto di non essere stabile come dovrebbe un tecnico in linea con gli obiettivi del club. E di mezzo – continua la rosea – ci sarebbe anche una problematica dialettica con la dirigenza che negli ultimi tempi, al netto della schiettezza sempre rivendicata, sarebbe diventata particolarmente brusca. In sintesi: critiche ritenute ingiuste e che gli hanno fatto male. L’allenatore percepirebbe quindi un senso di solitudine, rimarcato dalle svariate occasioni in cui ci ha messo da solo la faccia.

Inoltre – aggiunge parallelamente il Corriere della Sera – ci sarebbe in particolare un rapporto con Leonardo praticamente ai minimi termini. Due caratteri agli antipodi, una convivenza coatta e non voluta: reclutato dalla precedente gestione, l’ex mediano è stato confermato da Elliott in estate e poi durante la crisi di fine anno, probabilmente però più per mancanza di alternative convincenti che per scelta. Gattuso non si sente protetto, né propriamente voluto. Ed è questo che vorrà comprendere alla fine della corsa, per poi prendere una decisione magari anche drastica se necessaria.

 

 

Redazione MilanLive.it

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