Milan, Gattuso: “Male tecnicamente, guardiamo avanti. Futuro? Sorpreso dalla reazione”

Gennaro Gattuso
Gennaro Gattuso (©Getty Images)

NEWS MILAN – Un’altra sconfitta per il Milan dopo quella nel derby. I rossoneri perdono al ‘Luigi Ferraris’ contro un’ottima Sampdoria. Decisivo però l’errore di Gianluigi Donnarumma dopo trentotto secondi dall’inizio del match.

Gennaro Gattuso ha parlato della partita ai microfoni di ‘DAZN’. Ecco la sua analisi: “Nel primo tempo abbiamo pagato l’episodio del gol. Siamo stati sfortunati. Poi abbiamo toccato sempre troppe volte la palla, abbiamo sbagliato tanto. Meglio nella ripresa. Ma la squadra ha fatto una buona partita. Toccavamo sempre tre o quattro volte la palla e loro si mettevano a posto. Ma ci sta, venivamo dalla sconfitta nel derby e poi il dopo dopo trenta secondi. Ma la squadra c’è, ha palleggiato. Ora bisogna guardare avanti. La strada è ancora lunga e dobbiamo crederci“.

Sull’ingresso di Patrick Cutrone: “Volevamo fare una pressione più alta e andare uomo contro uomo. Poi ci siamo messi a tre dietro. L’ho fatto per riempire un po’ l’area in più e alzare il baricentro“. Sulla difesa a tre se può essere riproposta: “L’ho provata anche con il Chiasso. Ma giochiamo ogni settimana, ci vuole tempo per preparare le cose. Paquetà mi ha fatto vedere delle buone cose da mezza punta“.

Gattuso ha parlato anche ai microfoni di ‘Sky Sport’. Il tecnico non è arrabbiato: “Non serve a nulla arrabbiarsi. Bisogna analizzare ciò che non sta funzionando. A livello mentale il derby qualcosa ti lascia. E passare in svantaggio con un episodio del genere è dura. Eppure la squadra ha reagitoOggi abbiamo giocato meglio che col Chievo. Però lì abbiamo vinto, oggi no“.

Sulla sua risposta in conferenza stampa sul futuro: “Non mi aspettavo un macello del genere. Non so quale interpretazione gli hanno dato. Io sono onorato di allenare questa società. A fine anno ci si siede, ci si guarda negli occhi e si decide. Io sono il primo a volere la Champions League. Vengo valutato dai proprietari. Sono rimasto sorpreso dalla reazione. Parlo sempre con i miei dipendenti dei miei ristoranti. Fra persone per bene si parla sempre. Non capisco il tanto rumore“.

Sui tanti errori in fase di impostazione: “La palla linea-linea è di facile lettura. A me piace venir dentro e poi tornare fuori. Se giochi sulla linea e hai l’avversario attaccato è difficile. Non stiamo lavorando benissimo con le catene secondo me, ecco perché non riusciamo a sviluppare in maniera corretta“. Dati negativi sulle partite post Nazionali: “Paquetà e Kessie non hanno giocato titolari per questo. Sono tanti, ma non siamo gli unici. Quando vanno via in 12-13, restano in 7-8 e ti alleni con i Primavera e la qualità si abbassa un po’“.

 

Redazione MilanLive.it

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