Gattuso: “Milan vivo, Udinese da battere. Con la società zero problemi”

Gennaro Gattuso
Gennaro Gattuso (foto acmilan.com)

Verso Milan-Udinese: la conferenza stampa di Gennaro Gattuso da Milanello.

Dopo la sconfitta di Genova contro la Sampdoria, ci si attende una reazione immediata da parte della squadra rossonera. Domani a San Siro si gioca Milan-Udinese, è fondamentale tornare a vincere per non compromettere la qualificazione in Champions League.

Gennaro Gattuso dalle 13:30 sostiene a Milanello la consueta conferenza stampa della vigilia. Ovviamente il mister si attende i 3 punti dalla sfida contro la squadra di Igor Tudor, reduce dalla vittoria contro il Genoa alla Dacia Arena. Sarà interessante capire se Rino apporterà cambiamenti tattici e/o di uomini nella sua formazione titolare. Le recenti news Milan rivelano la possibilità di un passaggio al 3-4-1-2, già testato nel secondo tempo a Marassi.

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Milan-Udinese: Gattuso in conferenza stampa a Milanello

Gattuso ha così esordito nella conferenza stampa che precede Milan-Udinese: «Veniamo da un periodo con risultati negativi, ma il gruppo è vivo e mi fa ben sperare. La squadra ce la mette tutta e sono speranzoso, non siamo morti. Non cerco alibi, dobbiamo capire anche le caratteristiche degli arbitri. Orsato è particolare, fischia poco. Tante volte bisogna saper parlare e protestare. Serve crescere pure su questo. Con la Samp due episodi al limite, bisogna accettarli. Non possiamo attaccarci a questo, dobbiamo fare di più per vincere».

Sulla presenza di Leonardo e Maldini a Milanello: «Anche prima remavamo dalla stessa parte. Sono tranquillo, domani c’è una partita importante. C’è unione e rispetto con Leonardo e Maldini. Nessuno può mettere in dubbio ciò. Poi voi continuate a scrivere certe cose. Non ho problemi, se non quello di tornare in Champions League. Se ci fosse stato qualcosa, ce lo saremmo detti in faccia».

Si passa a Mattia Caldara e al modulo: «Caldara si allena da 25 giorni con noi e sta meglio, sta crescendo. Sul modulo vediamo. Nella testa c’è l’idea di fare qualcosa di diverso, vediamo poi domani».

Su Piatek isolato: «Nei secondi tempi con Inter e Samp abbiamo creato tanto. Nei primi tempi avevo anche io la sensazione che Piatek fosse solo. Non è solamente il problema suo, ci siamo trovati sotto poco dopo e dunque diventa più difficile. Non penso solo a lui, ma a come mettere tutta la squadra in condizione».

Su Bakayoko mezzala: «Ha fatto fatica nel primo tempo, ma nel secondo tempo ho visto un grande Bakayoko. Ha dato qualità e quantità. Sta mancando un po’ di tranquillità».

Capitolo Donnarumma: «Ci ha messo la faccia, l’errore fa parte del gioco. Tocca tanti palloni e può sbagliare. Mi è piaciuto come ha gestito tutto. L’ho visto carico e mi sono piaciute le parole di Conti, segnale dell’unione del gruppo».

Cosa fare uscire per il momento negativo? Rino risponde: «Dobbiamo vincere le partite. Non sono preoccupato, la squadra sta bene fisicamente e crea nei secondi tempi. Bisogna iniziare meglio le partite».

Gattuso poi torna sulle dichiarazioni della scorsa conferenza stampa: «Ho pregi e difetti, mi piace essere vero e dire quello che penso. Forse potevo evitare di dire certe cose sul mio futuro, evitando le problematiche uscite».

Il mister prosegue la sua conferenza stampa così: «Anche quando vincevamo non abbiamo fatto grande gioco. Nei secondi tempi con Inter e Sampdoria abbiamo fatto meglio che in altre partite. Sicuramente dobbiamo rivedere certe cose ed essere più attenti. Sono fiducioso e tranquillo, perché sento cosa si respira nello spogliatoio. Bisogna sempre analizzare tutto. Ci stiamo giocando tanto, arrivare in Champions è il nostro Scudetto. Normale che quando vai sotto a livello mentale ti esce qualche giocata in meno. Con la Samp sentivo che potevamo fare gol, pure con l’Inter nella ripresa avevo la sensazione che potessimo ribaltarla. Al primo errore capita che sbagliamo ancora, serve maggiore tranquillità».

Rino parla della necessità di battere l’Udinese: «Domani partita fondamentale, bisogna giocare con serenità e voglia. Siamo costretti a vincere, però serve mente tranquilla. Cutrone e Piatek assieme? Vediamo domani…».

Milan prevedibile? Gattuso replica: «Tutta la squadra è meno fluida e più preoccupata. Bisogna fare tutti di più, non solo Piatek. Lui sa fare male se riceve palloni. Nel secondo tempo con la Sampdoria non era solo. Abbiamo creato delle occasioni e non penso sia sempre da solo».

La situazione di Franck Kessie: «Non c’è da stupirsi se Biglia si è seduto vicino a Kessie. Franck lo ha abbracciato quando è tornato dalla Nazionale. Non è stato in panchina per punizione. È rientrato giovedì, non si è allenato in quel giorno. Non c’è alcun problema con lui, è tutto passato. Andiamo avanti adesso».

Il mister va avanti non sbottonandosi sul suo futuro: «Non penso a nulla. Ora la cosa importante è il club, sopra di esso non c’è nessuno. Il Milan è un grande club, è la cosa più importante. Poi io posso sbagliare una parola, sento che non vanno d’accordo coi dirigenti… So cosa sto dando e cosa loro danno a me. Bisogna pensare al bene del Milan, il resto passa in secondo piano».

Gattuso determinato a vincere in Milan-Udinese domani a San Siro: «Quando perdi un derby qualche strascico c’è, però dobbiamo pensare a battere l’Udinese ora. Non dobbiamo pensare a chi è davanti o dietro adesso, serve pensare a noi stessi».

Sulla prestazione di Lucas Paquetà e non solo: «Siete incredibili, dicevate che era stanco e doveva riposare. Ora dite che doveva giocare. Mi sembra di sognare. Dite anche che Leonardo si è arrabbiato perché non l’ho messo. Secondo voi il livello mio e della società è così basso?».

Gli insegnamenti di Massimiliano Allegri quando era suo allenatore nella gestione: «Io vivo meglio le sconfitte rispetto alle vittorie. Quando vedo i giocatori deprimersi non rompo le scatole. Mi piace analizzare, stare vicino a loro e parlargli. I calciatori ci tengono, li lascio tranquilli. Vivo peggio le vittorie, perché non voglio che si abbassi la guarda. Il vissuto da giocatore è difficile da mettere in pratica ora. E’ diverso, allora c’erano calciatori differenti e mentalità differenti. Difficile fare copia-incolla».

Di nuovo sul cambiamento di modulo col 3-4-1-2: «Vediamo, se non c’è improvvisazione si può fare. Abbiamo gli interpreti giusti».

Gattuso conclude facendo riferimento alle parole di Paolo Scaroni: «Non mi diverto a perdere, brucia. Lui parlava della storia recente. Siamo là, veniamo da due sconfitte e ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità. Io sono il primo, guido la squadra. Abbiamo il dovere di fare meglio, speriamo di di vincere domani».


Matteo Bellan

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