PIÙ ROSSO CHE NERO – Gattuso: coraggio e lucidità, 3-4-2-1 vincente

Gennaro Gattuso
Gennaro Gattuso (©Getty Images)

Nel momento più difficile e complicato, dopo un punto in quattro partite, il Milan esce perentoriamente dalla mini crisi: lo fa vincendo la partita più difficile, lo scontro diretto contro la Lazio.

Addirittura nel corso del pomeriggio i rossoneri avevano momentaneamente perso il quarto posto dopo diversi mesi, a causa della vittoria della Roma sull’Udinese. Tante le pressioni sulle spalle del Milan, che è riuscito ad ottenere una vittoria preziosa sotto ogni punto di vista. Decisivo l’episodio intorno all’80’ quando Musacchio si guadagna un rigore dopo il contatto con Durmisi. Krzysztof Piatek cede il pallone a Franck Kessie, nonostante il polacco fosse rigorista e stesse lottando per la classifica marcatori. L’ivoriano spiazza Strakosha, dimostrandosi freddo in un momento topico del match.

Milan-Lazio: Gattuso e la svolta vincente del 3-4-2-1

Ma la vera chiave del match a nostro avviso è stata un’altra. Secondo tempo in corso, minuto 66: Gattuso chiama il cambio, fuori Davide Calabria infortunato, dentro Diego Laxalt. Cambia tutto. Poi una piccola esitazione, dovuta ad un altro infortunio, quello di Alessio Romagnoli: Gattuso però non cambia idea, fuori anche il capitano, e dentro Cristian Zapata.

Si passa al 3-4-2-1 con Rodriguez terzo centrale di sinistra, Borini e Laxalt esterni, Suso-Calhanoglu trequartisti. Il mister si gioca due cambi in un colpo solo, costretti visti gli infortuni, ma anche coraggiosi visto che con il 4-3-3 in quel preciso momento il Milan non stava subendo tanto, però la sensazione era che partita viveva una fase di stallo in cui poteva accadere di tutto.

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Il cambio di modulo deciso da Gattuso ha dato un segnale forte e chiaro a squadra, avversari e tifosi: noi andiamo a vincerla!
E così è stato. Il tempo di assestarsi, nemmeno troppo, che i rossoneri vanno vicini al gol con Piatek, dopo una super percussione di Zapata.

La Lazio non è riuscita a prendere le misure, soprattutto quando il Milan riusciva ad imbucare sui propri due trequartisti. Il coraggio e la lucidità di Gattuso sono state decisive ai fini del match: una volta di più bisogna chiedere scusa a Rino.

Chissà che questo 3-4-2-1 possa essere la svolta definitiva, e possa essere riproposto con continuità nelle prossime partite tra Serie A e Coppa Italia, ancora contro la Lazio. Con buona pace degli scettici della difesa a 3, la sensazione è che con questa disposizione si possano avere maggiori chance in fase di costruzione e soprattutto la possibilità di schierare i giocatori nei loro ruoli preferiti.

Milan, perché il 3-4-2-1 può essere il modulo ideale!

Laxalt e Conti sono esterni puri, che hanno sempre fatto bene da quinti. Calabria può tranquillamente unirsi a loro. Rodriguez da terzo centrale di sinistra è a suo agio, e “gioca con naturalezza e senza faticare”, per citare una frase di Gattuso qualche mese fa. Zapata, Musacchio e Caldara conoscono bene i meccanismi, e Romagnoli si adatta a tutto essendo una spanna superiore a tutti gli altri.

Bakayoko fa paura davanti la difesa, da solo o in due farebbe poca differenza. Lo stesso Biglia troverebbe spazio, mentre Kessie saprebbe adattarsi alla grande e, all’occorrenza, scalare anche da quarto di difesa in certe azioni quando, per esempio, l’esterno destro è in ritardo nel rientro difensivo.

Calhanoglu è realmente un trequartista; mentre Suso da esterno è diventato troppo prevedibile, quindi giocando più dentro il campo potrebbe avere più possibilità di far la differenza. E non dimentichiamoci quanto può essere letale Paquetà in quella posizione, quando tornerà dall’infortunio. Il centravanti (Piatek o Cutrone che sia) avrebbe, peraltro, maggiori chance di ricevere passaggi filtranti o cross dal fondo. Vedremo se Gattuso darà una chance al 3-4-2-1 solo a partita in corso, o metterà da parte il 4-3-3 sin da subito.

 

Giacomo Giuffrida – Redazione MilanLive.it

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