Addio a Mino Favini: scoprì Inzaghi e Bonaventura

Mino Favini (foto atalanta)

MILAN NEWS – Lutto davvero grave per il mondo del calcio italiano. E’ scomparso oggi Mino Favini, uno dei maggiori talent-scout nostrani di sempre.

Vero e proprio simbolo dell’Atalanta, Favini è stato uno dei principali artefici della grande scuola orobica per quanto riguarda la crescita e la scoperta dei campioni in erba.

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All’anagrafe Fermo Favini, detto appunto Mino, nacque nel 1936 a Meda e fu calciatore di belle prospettive soprattutto nella zona lombarda, militando con le maglie di Como, Brescia e Atalanta. Al termine della carriera sul campo cominciò a lavorare come responsabile delle giovanili del Como, sotto la cui guida nacquero talenti importanti come Stefano Borgonovo, Luigi Sala o Gianluca Zambrotta.

Ma è da dirigente dell’Atalanta che Favini viene maggiormente ricordato per il suo enorme impegno da scopritore di giovani campioni da lanciare nel calcio che conta. In nerazzurro è stato protagonista dell’esplosione di elementi come Mimmo Morfeo, i fratelli Zenoni, Simone Zaza e tanti altri.

Il Milan ha spesso attinto proprio ai talenti lanciati da Favini, come fosse un marchio di garanzia: è stato lui lo scopritore di Pippo Inzaghi, di Riccardo Montolivo, Giampaolo Pazzini, Giacomo Bonaventura e più di recente dei vari Caldara, Conti e Kessie, tutti facenti parte attualmente della rosa milanista. Favini ci lascia a 83 anni con un’eredità splendida ma difficilissima da cogliere e onorare.

 

Keivan Karimi – redazione MilanLive.it

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