Imprevedibili e veloci: le punte secondo Giampaolo

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Marco Giampaolo (©Getty Images)

MILAN NEWS – Manca solo la firma, ma da almeno una decina di giorni è risaputo come il Milan abbia scelto Marco Giampaolo come nuovo allenatore.

Il tecnico ex Sampdoria, che ieri ha ufficialmente rescisso con la società genovese, è molto stimato dagli addetti ai lavori per il gioco produttivo e per l’abilità a lanciare i giovani talenti. Ma la particolarità riguarda soprattutto il suo modus operandi nella fase offensiva: Giampaolo è uno dei pochi in Italia che si ostina a giocare con un fantasista puro alle spalle delle due punte, impostazione tattica che andava molto di moda ad inizio anni 2000 ma che ora si è persa a livello internazionale.

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Imprevedibilità, velocità e tecnica. Sono le tre caratteristiche di base, come scrive oggi la Gazzetta dello Sport, che Giampaolo richiede ai propri attaccanti. Il neo allenatore del Milan non ama i centravanti-boa o le mezze punte che chiedono solo il pallone tra i piedi (capito Suso?) ma vuole calciatori capaci di interscambiarsi, di muoversi tra le linee ed allargarsi sugli esterni, che possano lasciare zero punti di riferimento ai difensori avversari.

L’esempio di Fabio Quagliarella è perfetto: nella sua ultima Sampdoria il capitano e cannoniere non era mai fermo nelle proprie posizioni di partenza, bensì era abile a muoversi su tutto il fronte, aprendo spazi per l’inserimento della seconda punta o del trequartista di turno. Lo stesso chiederà Giampaolo a Piatek nel suo nuovo Milan, che dovrà essere bravo a non restare statico ed a dialogare con Cutrone o André Silva. Ma non sono escluse sorprese tattiche: Giampaolo già dai primi allenamenti a Milanello potrebbe ricreare un ruolo ad hoc per alcuni suoi calciatori, come fece ad Empoli quando trasformò Leandro Paredes da fantasista offensivo a regista davanti alla difesa.

 

Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it

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