Gazzetta – Correa, società ferme e risentite: può sfumare tutto

Angel Correa e il Milan, affare bloccato: come rivela La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, tra i club ora c’è silenzio risentito e nessuno intende aprirsi all’altro. Le ultime 

Angel Correa
Angel Correa (©Getty Images)

Angel Correa e il Milan, tutto bloccato. Mancano tre giorni al gong finale, e nonostante le intenzioni del club rossonero e del diretto interessato, il rischio che alla fine salti tutto è davvero concreto.

Come infatti riferisce La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, l’affare tra le parti è quasi chiuso. Ma chiuso nel senso che nessuno ha più intenzione di aprirsi alle richieste dell’altro. Dopo aver dialogato per settimane, ora i club non si parlano più: c’è silenzio risentito da entrambi le parti.

Milan-Correa, salta tutto?

Il quadro finale è tutt’altro che fiducioso: parti distanti, freddezza nei rapporti e pochissimo tempo a disposizione per riavvicinare le posizioni. Tutto molto difficile, se non quasi impossibile.

Anche perché il Milan contesta all’Atletico una valutazione del giocatore sproporzionata e totalmente fuori mercato, ossia 50 milioni di euro, una cifra dalla quale la società spagnola non si è mai davvero schiodata.

Una mossa che i rossoneri hanno inoltre interpretato come qualcosa di simile a un ricatto: ora che il Diavolo ha fretta di rinforzare l’attacco, è lecito chiedere più di quello che sarebbe legittimo aspettarsi.

Ora serve un’alternativa

Ma secondo il club milanista, l’offerta corretta è quella che hanno messo sul tavolo con vigore: 35 milioni più cinque di bonus, oppure un iniziale prestito oneroso di 25 milioni che avrebbe poi obbligato Elliott all’acquisto definitivo. Ma la dirigenza, adesso, non ha intenzione di proporre un euro in più. Sia per il reale il valore del giocatore, ma ora anche per una questione di principio.

In quattro giorni, quindi, Paolo Maldini e Zvonimir Boban hanno il compito di trovare alternative e rinforzare l’attacco di Marco Giampaolo. Ma Everton non convince a pieno e per Rodrigo De Paul la concorrenza è più avanti, conclude la Gazzetta.

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