Moratti: “Nuovo stadio inevitabile, ma difficile lasciare San Siro”

Massimo Moratti commenta la scelta di Inter e Milan di puntare su un nuovo stadio da costruire in zona San Siro. Non nega un po’ di nostalgia.

Massimo Moratti
Massimo Moratti (©Getty Images)

Massimo Moratti, come papà Angelo, è riuscito a vincere da proprietario dell’Inter: 16 trofei conquistati in 19 anni di gestione. Un bottino niente male, divenuto ricco soprattutto dopo il 2006 in seguito al noto scandalo Calciopoli.

Tanti soldi investiti da parte dell’imprenditore milanese, che nell’ottobre 2013 ha ceduto le quote di maggioranza del club all’indonesiano Erick Thohir e poi nel 2016 ha lasciato definitivamente quando è subentrato il gruppo cinese Suning come proprietario. Nonostante l’addio da azionista, Moratti ha continuato a seguire le vicende sportive e non riguardanti l’Inter.

Tra queste c’è anche il progetto di costruire un nuovo stadio assieme al Milan. L’ex presidente nerazzurro ritiene che le due società debbano svelare presto il proprio progetto definitivo: «Andrebbe fatto subito – ha dichiarato al Corriere della Sera -. Credo che sia giusto che Palazzo Marino, la Regione, le istituzioni, ma soprattutto la gente conosca i diversi scenari. Che si vedano i progetti finali. Ovvio che le società debbano assumersi fino in fondo tutte le responsabilità di un progetto storico così ampio. Ma è bello che la gente sappia di cosa stiamo parlando».

Inter e Milan devono ancora decidere a quale studio di architettura affidare il progetto. Comunque Moratti comprende la decisione dei club di costruire un nuovo impianto: «Avere un nuovo stadio va nella direziona moderna di società globali sempre più attente al business e ai ricavi. Probabilmente è un passaggio necessario e inevitabile. Però in questo caso sull’altro piatto della bilancia c’è la rinuncia a un pezzo della storia di tutti come San Siro. Che probabilmente è lo stadio più amato d’Italia».

Ovviamente per l’ex patron nerazzurro, ma non solo per lui, è difficile immaginare che San Siro venga demolito per fare spazio a una nuova struttura: «Non mi sono ancora abituato all’idea di una Milano senza il Meazza. Se penso a una partita di calcio la immagino ancora qui dentro. Credo che funzioni così anche per tanti altri milanesi. Per questo dico che hanno diritto di essere coinvolti in questo percorso complesso. La trasparenza può far bene a tutti. Abbiamo tutti il diritto di innamorarci di un nuovo progetto e invertire il corso dei sogni».

Come ricordato dal Corriere della Sera, ci sono quattro studi di architettura in corsa per il progetto di Inter e Milan. Si tratta di Boeri, Popolus (ha disegnato il nuovo impianto del Tottenham), Cmr-Sportium e Hok (ha progetto il Mercedes Benz Stadium di Atlanta).

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