Milan, cercasi il vero Krzysztof Piatek: la crisi in rossonero ora si espande anche in nazionale. Ma la maledizione della 9 non c’entra affatto, ecco il vero problema
Milan, Krzysztof Piatek ora diventa una missione. Riportare il polacco ai suoi goal e ai suoi livelli, adesso, diventa un’assoluta priorità in casa Diavolo. Perché il campanello d’allarme – sottolinea La Gazzetta dello Sport – inizia a farsi serio, considerando che il 24enne sta iniziando a faticare anche in nazionale.
Ma stasera ci sarà un’altra chance prima di rituffarsi in campionato. Il 24enne ritorna a Varsavia, lì dove lo scorso 10 giugno ha firmato l’ultimo goal stagionale. Poi il digiuno, un lungo tunnel estivo, che segna ben 9 partite consecutive a secco considerando anche i sei impegni amichevoli di quest’estate.
L’avversario di turno sarà l’Austria, contro la quale, all’andata, bastarono appena 9 minuti per regalare i primi tre punti alla sua Polonia per le qualificazioni a Euro 2020. Colpo di testa sugli sviluppi da calcio d’angolo: tutto semplice per chi all’esordio in Italia ha segnato più di Cristiano Ronaldo.
Piatek, ecco il vero problema
La seconda annata, tuttavia, procede maledettamente a rilento. Un anno fa era già a 7 in 3 partite tra campionato e Coppa Italia, mentre adesso è fermo a quota zero e il problema non è certo la maglia numero 9.
A preoccupare, piuttosto, sono movimenti e condizione fisica di Piatek, ancora poco coinvolto nel sistema di Marco Giampaolo poiché appesantito dalla preparazione e non a proprio agio nei nuovi schemi.
Un concetto già emerso in precampionato e confermato dallo stesso tecnico in Milan-Brescia, il quale, dopo il flop di Udine, ha preferito affidarsi a un attaccante «che sa legare i reparti» come André Silva piuttosto che l’ex Genoa appunto.
«Se Piatek resta fuori non casca il mondo», aveva commentato il tecnico dopo l’1-0. Ma il mondo del Milan, invece, ruota eccome attorno al suo bomber dopo che il mercato ha tolto di mezzo la concorrenza diretta con gli addii di Patrick Cutrone e lo stesso Silva, e fornendo all’allenatore interpreti duttili e con capacità da assist-man.
Da Ante Rebic, ideale per aggiungere corsa ed energia sul lato sinistro, passando per Suso e Rafael Leão, jolly che potrà muoversi su tutti i fronti dell’attacco non appena Giampaolo lo avrà sgrezzato e disciplinato tatticamente.
Il Milan che si presenterà al Bentegodi – assicura la rosea – indosserà i panni comodi del 4-3-3 e la manovra sarà sviluppata per riportare Piatek nel cuore dell’area e sulla retta via smarrita. La mezz’ora col Brescia è stata anche incoraggiante, ma ora serve di più. Serve tirar fuori le pistole, soprattutto in vista di un derby già dietro l’angolo.
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