Giampaolo tra moduli, acquisti e caparbietà: i motivi del tracollo

Marco Giampaolo e il Milan: secondo La Gazzetta dello Sport, è in arrivo l’esonero. Ecco i motivi che hanno portato al tracollo del tecnico rossonero. 

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Marco Giampaolo (©Getty Images)

Marco Giampaolo, in questo momento, è virtualmente fuori dal Milan. Non è bastata la vittoria di Genoa al tecnico abruzzese: tempo scaduto, con la grande occasione della sua carriera che sta già per sfumare via.

Ma il rapporto tra tecnico e club, rivela La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, in realtà non è iniziato con i migliori auspici. Riavvolgiamo il nastro: la chiamata a Giampaolo innanzitutto è arrivata da Paolo Maldini, ma non da Zvonimir Boban arrivato in rossonero appena cinque giorni prima.

In altre parole – riferisce la rosea – il tecnico non è stato scelto anche dal Cfo, ma quest’ultimo ha semplicemente avallato. E anche il mercato ha evidenziato delle incongruenze. La più evidente è quella di Ante Rebic, un esterno giunto quando il progetto tecnico aspettava il trequartista del 4-3-1-2.

E a proposito di modulo: questa – rivela La Gazzetta – è una delle noti dolenti della situazione. Dolentissime. Perché l’allenatore è sempre stato intransigente sullo schieramento tattico dei suoi uomini, almeno finché è stato possibile, mentre la società riteneva più idoneo un 4-3-3.

Giampaolo, nell’arrivare ai suoi obiettivi, non ha preso in considerazione i tempi, inevitabilmente ristretti in un club come il Milan. E non ha quasi mai tenuto in considerazione le riflessioni di Boban e Maldini, limitandosi a spiegare il perché delle scelte. Coerenza e orgoglio apprezzabili fino al punto di non ritorno.

Eppure le premesse sembravano tutt’altre. Il Diavolo è infatti partito quest’estate con un calcio pulito, bello ed efficace della tournée estiva, per poi incartarsi al rientro in Italia tra il 4-3-1-2 e il 4-3-3. Oltre che il sistema di gioco, anche la scelta dei giocatori da impiegare ha destato diversi dubbi nella dirigenza. Soprattutto il mancato utilizzo degli acquisti. 

Risultato finale: un Milan senza gioco e identità, incapace di tirare verso la porta e sprofondato come non mai alle prime giornate. E così si è al capolinea. Tempo poco più di tre mesi, che sembrerebbe già finito tutto.

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