Galliani, il figlio insiste: “Milan in caduta, colpa di Elliott e Gazidis”

Gianluca Galliani, figlio del noto ex amministratore rossonero, ha di nuovo parlato della situazione del Milan odierno non senza polemiche.

Adriano Galliani Gianluca Galliani
Adriano Galliani e Gianluca Galliani (©Getty Images)

Nuove parole che faranno sicuramente discutere da parte di Gianluca Galliani. Il figlio dello storico ex amministratore delegato del Milan torna a commentare la situazione rossonera.

Settimane fa Galliani junior ha parlato in maniera molto polemica della società rossonera odierna, facendo intendere di essere deluso da chi gestisce attualmente il Milan con scarsi risultati.

C’è chi ha ammesso che il figlio dell’A.D. ce l’avesse in particolare con Paolo Maldini e Zvonimir Boban; il tutto smentito dallo stesso Galliani, che ha scritto una sorta di lettera aperta sul suo profilo LinkedIn:

“Per trent’anni ho sempre evitato di esprimere pareri sul Milan consapevole del fatto che sarebbero sempre stati ricondotti a mio padre. Per non interferire sul suo lavoro ho sempre evitato di rendere pubblico il mio pensiero nonostante me lo chiedessero in tanti. Oggi mi permetto da puro tifoso del Milan di condividere le mie opinioni sui motivi per cui il Milan degli ultimi anni sia passato dalla vetta del mondo (occhi lucidi per l’evento di Trento) a sparire dalla geografia del calcio che conta nei risultati sportivi. Sui motivi di questa caduta rovinosa io e mio padre abbiamo visioni diametralmente opposte”.

E ancora sui veri responsabili a suo dire del cattivo andamento del Milan: “Sulla base della mia esperienza professionale la prima responsabilità di successi e insuccessi in ogni azienda o squadra è sempre in primis delle proprietà e poi del CEO che scelgono tutti i componenti del team. Tornando al Milan (sia per le precedenti due gestioni, che su quella attuale) i primi responsabili dei risultati sono per me proprietà e CEO. Il mio post è stato da certa stampa (come succede spesso) distorto e trasformato ad attacco personale a due amici come Paolo e Zvone. Per i motivi di visione aziendale che ho spiegato prima in realtà era indirizzato principalmente a proprietà e CEO”.

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