Sacchi svela: “Berlusconi mi voleva allenatore del Monza”

Arrigo Sacchi rivela che Silvio Berlusconi gli ha chiesto di allenare il Monza in Serie C. Lo storico tecnico del Milan ricorda anche il glorioso passato.

Arrigo Sacchi
Arrigo Sacchi (©Getty Images)

Arrigo Sacchi è stato il primo allenatore vincente dell’era Berlusconi al Milan. Un tecnico che ha saputo portare concetti rivoluzionari nel calcio italiano e la sua squadra è ricordata per essere tra le migliori della storia.

Il maestro di Fusignano ha fatto un ritorno in rossonero nella stagione 1996/1997 per sostituire Oscar Washington Tabarez, ma quella seconda esperienza in rossonero non andò bene e comunque non è nulla se consideriamo ciò che fece in precedenza. Vittorie importanti in Italia, in Europa e nel mondo mostrando un gioco straordinario.

Sacchi ieri ha concesso un’interessante intervista alla trasmissione L’Assedio su Nove ed è tornato a parlare dei suoi grandi trionfi al Milan: «Abbiamo lavorato tanto, creduto nei valori e nell’impegno. Eravamo un collettivo straordinario dove tutti i giocatori praticavano fase offensiva e difensiva, tutti erano polivalenti e collegati da un filo che era il gioco. Non avevo storia quando arrivai al Milan e fui presentato come il signor nessuno, però cercavo valori diversi e guardavo le persone soprattutto. Sia io che i calciatori prima non avevamo vinto nulla».

L’ex allenatore rossonero spiega alcuni concetti fondamentali per essere vincenti: «Il club viene prima della squadra, come la squadra viene prima del singolo. Il club deve avere idee, visioni importanti, idee, leadership, competenza e regole. Quando le cose vanno male paga l’allenatore, ma quando vanno bene ha persino troppi onori».

A Sacchi viene chiesto cosa risponderebbe se Silvio Berlusconi gli chiedesse si allenare il Monza. Ecco la sua replica: «Me l’ha chiesto davvero. Amo ancora il calcio, però non ho più la forza derivata dall’ossessione e che ti tira fuori le energie. Ho vissuto per il calcio e sono stato ripagato con emozioni indescrivibili. Ho governato lo stress per 27 anni».

Fin dal suo approdo in rossonero le ambizioni sono state importanti, però l’inizio non fu facile e solo dopo qualche mese c’è stata la svolta: «Prima di arrivare al Milan avevo sempre avuto l’obiettivo della salvezza, ma quando arrivai Berlusconi disse che dovevamo diventare la più grande squadra del mondo. Io risposi che ci stavo, però dopo qualche mese gli dissi che stavamo sognando solo io e lui. Senza coinvolgere la squadra come collettivo, non ce l’avremmo mai fatta. A dicembre cominciai a vedere che agli allenamenti arrivavano prima e anche voglia di restare di più per perfezionare delle cose».

Più volte si è parlato del rapporto non facile con Marco van Basten e Arrigo ricorda un aneddoto: «Quando diventò allenatore mi disse: “Ora capisco quanti problemi ti ho creato”. E io gli risposi: “Se ti può consolare, me ne hai anche risolti tanti”».

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