Ibrahimovic esclude Piatek? Coesistenza difficile, ecco perché

Ibrahimovic e Piatek potrebbero coesistere? Difficile, ecco perché

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Piatek e Ibrahimovic

Il Milan ha finalmente trovato il suo equilibrio. La cura Pioli funziona e i rossoneri tornano dall’Emilia-Romagna con due vittorie. I successi contro Parma e Bologna sono la prova che il mister sta lavorando verso la giusta direzione. Dalla sfida contro i rossoblu arrivano tante conferme e una gradita sorpresa: l’arma in più di questo Milan sono certamente i terzini. Theo Hernandez non si ferma più e Conti è in continua crescita.

Bonaventura, poi, sta dimostrando di essere quel centrocampista capace di arrivare in doppia cifra.

La sorpresa, invece, è Piatek. Il polacco ha giocato la sua miglior partita, risultando decisivo in tutti i tre gol. L’ex Genoa si è finalmente ritrovato ma a breve potrebbe dover fare i conti con Zlatan Ibrahimovic. I rossoneri vogliono regalarsi il bomber svedese e le prossime ore saranno decisive per capire se effettivamente sbarcherà a Milano.

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Pioli non cambia modulo

Se dovesse farlo ci sarà da capire se Stefano Pioli sarà pronto a cambiare formazione per far convivere i due centravanti. Stando alle sue ultime dichiarazioni in conferenza stampa, il mister non pensa di adottare un nuovo modulo, almeno per il momento.

Difficile dargli torto, dopo mesi di difficoltà il Milan ha finalmente trovato il suo equilibrio con il 4-3-3 e la squadra, soprattutto contro il Bologna – per gran parte della partita – ha espresso anche un ottimo calcio. Far spazio alle due punte significherebbe apportare alla squadra diversi cambiamenti. Senza il 4-3-3 Suso difficilmente troverebbe una collocazione in campo ma è da escludere anche la presenza di un trequartista, che Giampaolo non è riuscito a trovare.

Ibrahimovic vuole libertà

Il 4-4-2 potrebbe essere una soluzione ma qui nasce un altro problema: è certo che l’interpretazione del ruolo è molto diversa, ma Piatek e Ibrahimovic sono sostanzialmente due prime punte. C’è il rischio che possano pestarsi i piedi, come si dice in gergo. E, come il Milan sa benissimo, Ibra per esprimersi al meglio deve avere tutta l’attenzione su di sé. Non mediatica in questo caso, ma inteso come punto di riferimento. Chiaramente su questa coesistenza si potrebbe lavorare, ma il Diavolo di tempo non ne ha. Pioli ha trovato la quadra: cambiare ancora sistema di gioco è un rischio che in pochi sarebbero disposti a prendersi.

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