Milan, Pioli: “Ibrahimovic è la svolta, può giocare. Società disponibile sul mercato”

Milan-Sampdoria, la conferenza stampa di Stefano Pioli. L’esordio di Zlatan Ibrahimovic, il calciomercato e la reazione della squadra dopo il tracollo di Bergamo. Il mister ha risposto a tutti questi quesiti. 

Stefano Pioli AC Milan
Stefano Pioli (foto AC Milan)

Milan-Sampdoria, parola a Stefano Pioli. Dopo l’intervista di stamattina a La Gazzetta dello Sport, il tecnico è tornato a parlare di nuovo in vista del match di domani. Prima conferenza dell’anno per lui quest’oggi a Milanello. Zlatan Ibrahimovic, mercato e sconfitta di Bergamo: l’allenatore si è espresso anche su questi argomenti bollenti.

Milan-Sampdoria, la conferenza di Pioli

La prima domanda è sul fattore casa da ritrovare: “Troppi pochi punti in casa. Assolutamente sì. E’ il momento di cambiare la nostra direzione. Bisogna fare più punti. Abbiamo 21 partite di campionato per cambiare la nostra stagione che fino a oggi non è positiva. Bisogna partire al meglio domani”. 

Su Ibrahimovic e il gruppo:“Devo dire che Zlatan si è presentato bene, sia nelle dichiarazioni ma anche assolutamente come atteggiamento nei primi giorni di lavoro con la squadra. E’ molto attento. E’ anche molto curioso, deve capire le dinamiche, le nuove situazioni, i compagni e l’allenatore. Sta prendendo possesso del suo spazio ma ci vorrà un po’ di tempo. Per quanto riguarda le mie parole con la squadra, non credo che sia un momento dove c’è tanto da parlare da tanto da fare”. 

L’impatto di Ibrahimovic nel mondo rossonero: “Ha sicuramente dato una svolta all’ambiente. E’ evidente. Lo puoi toccare qui a Milanello come anche fuori. Ibra non è un giocatore o una personalità qualsiasi. Ibra è Ibra. A me sta piacendo tantissimo. Lo conoscevo come avversario ma non l’ho mai avuto a disposizione. E’ un professionista fantastico. Anche oggi è stato l’ultimo a lasciare il centro sportivo. E’ fantastico. E’ arrivato con grande voglia e determinazione”.

Ibra può giocare domani? “Domani è convocato, sta bene ma è chiaro che sta bene per aver giocato una partita ufficiale due giorni fa. Se è convocato significa che è disponibile e che potrebbe esserci nache la possibilità di giocare”.

Come svoltare dopo Bergamo: “Mi aspetto tanta determinazione e voglia di ribaltare questa situazione. Da quando ci sono io, è stata l’unica prestazione assolutamente negativa. E’ una ferita che ancora sanguina ma possiamo rimarginarla iniziando bene domani. Abbiamo dimostrato di poter fare molto meglio. Ora però servono i fatti”.

Affidarsi al singolo Ibrahimovic? “Non è che pensiamo che Ibra sia il salvatore della patria. Nessuno deve pensare che possa risolvere tutti i nostri problemi. Ma sicuramente sarà un valore aggiunto nella nostra quotidianità e nelle nostre partite. Poi è chiaro che tutti noi dobbiamo fare qualcosa in più. Ibra non ci farà vincere le partite da sole. Le vinceremo se giocheremo da squadra. Poi Ibra è un campione e sono sicuro che lo dimostrerà ancora. Ha la voglia e la passione di fare il suo lavoro, ma è la squadra che dovrà fare sicuramente molto meglio”. 

Tornando sulla sconfitta con l’Atalanta: “Se dicessi che non ho dormito, cambierebbero le cose in tavola? Ho detto che è una ferita che continuerà a sanguinare. E’ una macchia sulla stagione. Ma vogliamo e possiamo cancellare quella sconfitta con un gran finale di campionato. Se parliamo della partita di Bergamo, siamo tutti responsabili. Io il primo. Non abbiamo giocato e non abbiamo interpretato la partita come sappiamo fare. Ma la squadra ha anche dimostrato che può giocare diversamente, con la qualità giusta, col piglio giusto e con la personalità dovuta”. 

Rischio che l’effetto Ibrahimovic dia fin troppo entusiasmo? “Non credo assolutamente. Siamo consapevoli della nostra situazione e della nostra posizione in classifica. Così come siamo consapevoli che l’andamento attuale non può essere considerato positivo. Possiamo fare decisamente meglio rispetto a quanto fatto finora”.

Le sue scelte domani saranno condizionate dal pienone a San Siro per Ibra? “No”, risponde Pioli senza esitare. Come è meglio sfruttare Ibrahimovic? Dall’inizio o a gara in corso?: “(ride il mister, ndr) In generale in questi giorni ha dimostrato di essersi preparato da solo. Si è allenato, ha fatto l’amichevole e ha disputato tutti gli allenamenti. E’ inevitabile che gli manchi un po’ di ritmo e lo troverà allenandosi bene e cercando di giocare”. 

Cambierà qualcosa col modulo? “Può essere ma è tutto in fase di sviluppo. E’ arrivato da tre giorni e dobbiamo ancora conoscerci e capire. Ma abbiamo le caratteristiche e le qualità per cambiare. Non mi sono mai fissato e mai lo farò su un solo sistema di gioco. Cercherò di rendere la squadra più. Piatek e Ibra insieme? Tutto possono giocare insieme. Quel che conta è l’equilibrio della squadra e creare più occasione da goal degli avversari”. 

I comportamenti di Calabria, Leao e Kessie nel post Bergamo: “Su queste cose qui credo che deve intervenire la società. Noi abbiamo solo un unico modo per migliorare la situazione: con le prestazioni e con l’atteggiamento da mettere sul campo”. 

“Credo che stiamo cercando un difensore”, dice poi il tecnico a una domanda sul reparto arretrato. Ma non va oltre. Poi una domanda sulla statua di Ibrahimovic abbattuta: “Ho parlato con Zlatan sia stamattina che cinque minuti fa. Onestamente abbiamo parlato di altre cose. Non mi ha parlato di queste cose personali in Svezia, poi il mondo purtroppo è pieno di odio e gente cattiva. Ma ho visto Ibra molto sereno”.

Che reazione si aspetta da chi non giocherebbe in attacco, qualora puntasse su Ibrahimovic dal primo minuto: “Non mettiamo il carro davanti ai buoi. Non lo so e sinceramente non mi interesserebbe nemmeno tanto se facessi una scelta del genere. Sceglierò una squadra che mi darà più garanzie, con l’obiettivo di avere anche dei cambi che potrebbero cambiare la gara a partita in corso”.

Cos’è per lui avere Ibra in squadra: “Sono contento. E’ tanta roba come giocatore ed esperienza. E’ uno stimolo per tutti noi. E’ un’esperienza importante e positiva per tutti e anche per me”. Su domanda di un giornalista, il tecnico ritorna su quella frase ‘perdere o vincere era la stessa cosa per la squadra’: “Lo dissi perché non avvertivo quella consapevolezza della situazione che poi dopo ho avvertito. Abbiamo fatto una pessima partita e Boban ha ragione, ma ripeto che questa squadra ha dimostrato anche che ha le possibilità di far bene. Il gruppo ha sbagliato la gara di Bergamo in modo grave ma possiamo fare anche meglio”. 

Togliere le vacanze natalizie dopo Bergamo? “Se non l’ho fatto… non l’ho fatto. Poi l’intervento della società è stato molto deciso e determinante. Partita da non sbagliare? Tutte non devono essere sbagliate. Che poi quella di domani sia importante, sì. Ho trovato gli occhi giusti nei giocatori. Ma è domani che serviranno quelli adatti”. 

Infine un’ultima domanda sul mercato. Le strategie potranno cambiare in base ai giocatori che si dimostreranno più a loro agio con Ibrahimovic? “Abbiamo le idee chiare su che situazione ci possa servire per migliorare la squadra. Poi è chiaro che il mercato è appena iniziato e non sarà semplice. Ma la società si è data disponibile per migliorare la rosa se ci sarà l’opportunità”.

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