Ripresa Serie A, Tommasi: “Ecco come stanno le cose”

Ripresa Serie A, parla Damiano Tommasi. Presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, l’ex giocatore pone le condizioni per un ritorno in campo degli atleti. 

Cristiano Ronaldo e Tommaso Damiani (©Getty Images)

Si riprenderà la Serie A 2019/2020? Difficile. Ma in ogni caso Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione Italiana calciatori, detta le condizioni qualora dovesse esserci un via libero effettivo per tornare in campo.

Intervistato dal Corriere dello Sport oggi in edicola, il rappresentante dei calciatori è stato diretto: “La nostra posizione è chiara: stabilire condizioni per il futuro, in assenza della certezza di ricominciare, è difficile. C’è un tema delicato che riguarda il prolungamento della stagione a luglio. Senza un accordo tra le parti nessuno può prorogare un contratto oltre la sua scadenza. Bisognerà sedersi a tavolino e parlarne”.

Ripresa Serie A, le condizioni dell’AIC

Molto concreta, quindi, la possibilità che il campionato sia finito qui: “Partiamo dall’ipotesi peggiore. Le parole del ministro Spadafora confermano che prima di ripartire dobbiamo mettere al sicuro la salute del Paese. Vuol dire prepararsi all’eventualità che i campionati vengano decretati chiusi. In questo caso l’accordo raggiunto dalla Juve mi pare una base di partenza”.

Tommasi nel frattempo d’accordo nel fermare tutto anche ad aprile: “Credo che siamo arrivati dopo un mese e mezzo a capire che dobbiamo allinearci alle direttive della comunità scientifica e del governo. Le immagini che arrivano dagli ospedali ci dicono che il nostro miglior contributo è quello di stare in casa. Chiedete ai tifosi di Brescia e Bergamo se non sono d’accordo con me”.

Quando sarà possibile riprendere la vita normale, saranno necessarie anche ulteriori verifiche di idoneità per gli atleti: “Alle condizioni indicate da Maurizio Casasco nell’intervista al suo giornale: è necessario certificare l’idoneità fisica e verificare eventuali esiti. La polmonite interstiziale non è una barzelletta. Soprattutto per chi espone il proprio corpo a correre a cento all’ora”. 

E’ improbabile intanto una ripresa del campionato a porte chiuse: “Non so se sia una condizione di sicurezza. E non dico solo della salute dei calciatori. Noi non abbiamo paura, siamo dei professionisti. Ma c’è sempre il rischio di spostare tra le città gruppi di persone che possono essere portatori di contagio”.

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