Paquetá, ultima chiamata al rientro: svolta o addio 

Milan, tempo quasi scaduto per Lucas Paquetá. Tra attacchi di panico, equivoci tattici e tant’altro, l’acquisto più costoso dell’era Elliott ha l’ultimissima chance altrimenti sarà addio. 

Lucas Paqueta
Lucas Paquetà (©Getty Images)

Lucas Paquetá, ultimissima chance nel post coronavirus. Tra ansia ed equivoci tattici, l’acquisto più costoso dell’era Elliott, ma anche il terzo rossonero più pagato di sempre, non si è mai lontanamente avvicinato ai quei 38.4 milioni che il club ha speso nel gennaio 2019 per portarlo a Milanello. Un vuoto tremendo e imbarazzante in relazione nel rapporto costo-rendimento.

Ma ora serve la svolta. C’è bisogno di nuova verve. E questa, evidenzia La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, magari potrebbe arrivare dalla nascita del figlio Benicio che potrebbe dargli la spinta giusta al rientro in Italia. Potrebbe essere questa lieta notizia a dargli la scossa, consegnando magari un Paquetá più cresciuto e convinto dei propri mezzi.

Milan, ultima possibilità per Paquetá

Considerando il maxi investimento realizzato, sarà infatti doveroso dargli un’ultimissima chance al ritorno in campo. Quanto meno un’opportunità per riacquisire valore e per mettersi in mostra come non ha fatto finora. Poi l’estate farà il suo corso, specialmente se questa svolta non dovesse arrivare. Le voci di mercato – evidenzia il quotidiano – si fanno sempre più insistenti, soprattutto per quanto riguarda il Benfica di Rui Costa.

Per il momento l’involuzione, soprattutto considerando costi e aspettative, è grottesco. Dopo un primo semestre positivo con Gennaro Gattuso, il brasiliano non è riuscito a sfruttare la successiva vetrina con Marco Giampaolo. Fino alla fine di novembre, infatti, è partito titolare 8 volte su 12 prima che il tecnico cambiasse idea. Cosa che ha fatto anche Stefano Pioli dopo un mese di test, obbligato poi anche da una variazione tattica dove non vi era più un posto fisso per lui.

Dalla retrocessione in panchina all’attacco d’ansia

Il 2020 è stato in particolare l’emblema della tristezza. Paquetá si è immalinconito col passare delle settimane, è sprofondato sempre più nelle gerarchie fino ad accontentarsi delle briciole. Totale: 127 minuti in 12 partite tra campionato e Coppa Italia. Una follia, ripetiamo, considerando lo sforzo della famiglia Singer nel portarlo in rossonero. E il tutto anche senza nessun gol all’attivo, restando piuttosto ancorato a quell’unica realizzazione dell’anno precedente.

Nel mezzo c’è anche il malessere avvertito dopo Milan-Udinese, di crisi d’ansia e voci addirittura di attacchi di panico. Fatto sta che il 22enne, per la partita successiva a Brescia, ha chiesto espressamente di non essere convocato. Un episodio inedito a certi livelli, che mostrano da una parte il peso asfissiante che sta schiacciando il sudamericano e dall’altra la sua fragilità mentale. Limiti che dovrà resettare quanto prima, altrimenti la sua avventura milanista finirà ancor prima che sia iniziata davvero.

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