Pioli: “In 40 giorni ci giochiamo tutto, puntiamo la Roma. Le condizioni di Ibrahimovic”

Lecce-Milan, le parole di Stefano Pioli in conferenza stampa. Il mister si esprime su questo rush finale, le condizioni di Zlatan Ibrahimovic e non solo e le voci su Ralf Rangnick. 

Stefano Pioli AC Milan

Lecce-Milan, appuntamento con Stefano Pioli. In vista del ritorno in campo di lunedì sera, il tecnico rossonero ha parlato quest’oggi in conferenza stampa. Si riparte dopo lo 0-0 di Torino in Coppa Italia, con l’obiettivo Europa che ora passa solo ed esclusivamente dal campionato.

Lecce-Milan, la conferenza di Pioli

Inizia così l’intervento del mister: “Se in campionato non fosse stato stato ripreso, la nostra poteva essere una stagione di rimpianti. Invece ora abbiamo 12 partite dove possiamo raggiungere l’obiettivo Europa. Dobbiamo rincorrere perché siamo dietro, ma dobbiamo farlo bene e il prima possibile partendo da domani. Dobbiamo metterci convinzione, qualità e serve una vittoria importante già domani. In 40 giorni ci giochiamo tutto”. 

Segue un riferimento del mister sulla Coppa Italia: “Abbiamo rimpianti. Un po’ per demerito nostro, perché non dovevamo restare in inferiorità numerica nel match d’andata, e un po’ per alcune decisioni non a nostro vantaggio. Ma ora c’è il campionato dove dobbiamo puntare in alto. La Roma è distante 9 punti e dobbiamo provare a prenderla”.

Sul match d’andata col Lecce: “Alla fine tireremo le somme, ma i punti che si hanno in classifica sono quelli meritati. Il dispiacere è per alcune prestazioni dove non abbiamo raccolto quanto avremmo meritato, come col Lecce all’andata. Ma questo significa che siamo venuti meno in altri aspetti”.

Sulle gare a porte chiuse: “Influiscono in maniera negativa con tutti. Il calcio è con i tifosi. Significa passione, entusiasmo e adrenalina che non avremo più. Ora dovremo trovare questi aspetti senza di loro. Sarà negativo per tutti ma era l’unica modo per ripartire. Faccio i complimenti al presidente Gravina per come ha gestito il tutto”.

Le voci su Rangnick e il futuro

Proprio per le tante nuove variabili in gioco, sarà un altro campionato: “Sì, è inevitabile. Non c’è mai stato un campionato senza tifosi, con così tante partite e in campo dopo tanta inattività. La mia squadra sta lavorando bene, è concentrata e motivata. Puntavamo tanto sulla Coppa Italia ed è un dispiacere uscire così, anche se l’abbiamo fatto a testa alta in inferiorità numerica. Ma il gruppo è motivato, i giocatori sanno che noi siamo il Milan. Abbiamo il dovere di dare il massimo fino alla fine. Soprattutto dopo l’eliminazione, ho visto subito una squadra concentrata. Mi aspetto dunque una squadra motivata”.

Un commento anche sulle voci su Rangnick: “Siamo dei professionisti, siamo abituati a lavorare in mezzo a tante voci. Ma soprattutto mancano solo 40 giorni, non possiamo farci distrarre. Poi sul futuro chi lo sa… ma non deve essere una priorità per nessuno. Non lo è per me e non lo è per i giocatori. Abbiamo un grande obiettivo e ora dobbiamo rincorrere. Non credo che la nostra classifica rispecchi la nostra qualità e dobbiamo dimostrarlo. Poi per il futuro si deciderà e lo farò anche io, perché non si decide mai da soli”. 

Altra domanda sul suo futuro: “Quello di tutti passa in questi 40 giorni. Anche chi ora è al sicuro potrebbe non esserlo tra un quattro partite. Il nostro destino passa dai risultati”. Sull’infermeria rossonera: “Ibra sta meglio ma avrà un altro controllo in settimana. Sta lavorando a parte ma sta meglio. Non so quando sarà possibile il suo rientro ma sta lavorando con grande dedizione e impegno. Credo che invece la stagione di Musacchio sia terminata. Per quanto riguarda Duarte, potrebbe essere disponibile per domenica con la Roma”.

Sull’attacco che non incide: “Non essere riusciti a portare a casa delle vittorie che avremmo meritato è una dimostrazione. Siamo il quartultimo attacco non perché non creiamo, ma perché abbiamo una delle più basse percentuali di concretizzazione. E su questo dobbiamo sicuramente migliorare”. 

Corsa all’Europa League per il Diavolo

Via alla corsa in campionato dunque: “Oggi non siamo in Europa. Ma anche se lo fossimo, ci sono 36 punti a disposizione. Può cambiare tutto e noi dobbiamo essere bravi a migliorare. Sarebbe un peccato terminare la stagione in questa posizione, non dobbiamo permettere che questo succeda. Non abbiamo un calendario facile, ma abbiamo dimostrato di essere all’altezza e di giocarcela alla pari anche con chi è in cima alla classifica. Abbiamo temperamento e qualità, ora dobbiamo ripartire dritto. La gara di domani sarà molto importante”.

Su Leão e Colombo: “Che io voglia di più da Leão, sicuramente sì. Lui debba essere più consapevole delle sue potenzialità e di cosa deve fare in campo per farle vedere. Colombo ha belle speranze così come Daniel Maldini. Abbiamo giocatori di prospettiva non solo per giocare altrove in prestito, ma anche per diventare giocatori da Milan. Chiaro che poi incideranno anche fattori mentali e di crescita, ma partiamo da buone basi”.

La compattezza di Milanello in questi giorni: “La presenza della società non è mai mancata. Poi è chiaro che Maldini e Massara sono stati più presenti, Gazidis di meno ma perché ha altre mansioni e preoccupazioni. Che poi anche lui possa essere più presente adesso, fa solo piacere. Voglio concludere mandando un grande in bocca a lupo a Zanardi. Ha dimostrato di essere un uomo vero, uno sportivo, e mi auguro che possa superare anche questa difficoltà”.

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