Paquetà, tanti problemi al Milan: “Senza amici e soffrivo le critiche”

Paquetà al Lione sta riuscendo a rilanciarsi dopo un’avventura al Milan iniziata bene e conclusa male. Ricorda le difficoltà avute in Italia.

Lucas Paquetà
Lucas Paquetà con la maglia del Milan (©Getty Images)

Una delle delusioni maggiori degli ultimi anni al Milan è stato certamente Lucas Paquetà. Dopo i primi messi di ottimo livello, in casa rossonera si pensava di aver acquistato un sicuro campione del futuro. Invece poi le cose non sono andate per il meglio.

Nella seconda stagione a Milano l’ex Flamengo ha incontrato tante difficoltà. Sia con Marco Giampaolo che con Stefano Pioli non è riuscito a esprimere il suo talento, cosa che invece gli era riuscita con Gennaro Gattuso. Inevitabile la cessione, con il Lione che ha investito 20-21 milioni di euro dopo che il Diavolo ne aveva spesi 38 nel gennaio 2019.


Leggi anche:


Milan, Paquetà è più felice al Lione

Paquetà in un’intervista rilasciata a Canal Football Club  su Canal + ha spiegato di aver ritrovato il sorriso al Lione, in un contesto nel quale è più sereno e ha rapporti migliori: «Sono più felice a Lione. L’esperienza vissuta al Milan mi ha comunque reso un giocatore migliore, però qui mi sono fatto degli amici che a Milano non avevo. Ciò fa la differenza, perché questo è il modo di essere brasiliano. Questo è Paquetà. E sono contento di essere in Francia e di fare un buon lavoro, spero di continuare così per molti anni».

Il centrocampista brasiliano è un titolare della formazione di Rudi Garcia e in questa stagione ha collezionato 4 gol e 2 assist in 24 presenze. La Ligue 1 si sta rivelando un campionato adatto alle sue caratteristiche e la squadra francese appare il giusto contesto per lui.

Al Milan, invece, non era più centrale nel progetto. Paquetà ha spiegato anche cosa non abbia funzionato in Italia: «Quando ho faticato, mi sono messo sotto pressione. A volte guardavo chi fuori dallo spogliatoio parlava di me. Ho finito per prendere tutto a cuore. Sentivo che dovevo segnare di più ed essere maggiormente decisivo. Alla fine questo mi ha confuso un po’. Comunque è stata un’esperienza di apprendimento e ora mi sento più libero. Quello che si dice di me non mi tocca, so come comportarmi».

Il giocatore sudamericano ammette che a Milano soffriva un po’ i giudizi negativi e non sapeva gestirli al meglio. Questo lo ha condizionato in campo e gli è servito andare via per maturare e rilanciarsi. Lione è la piazza giusta per lui, vedremo se riuscirà a diventare il campione che ci si aspettava pochi anni fa.

Impostazioni privacy