Milan, Shevchenko: “Manchester mi ha cambiato la vita”. Ambrosini: “Più forte che gentile”

A “23” su Sky Sport24, le bandiere del Milan Costacurta e Ambrosini intervistano il loro ex compagno e amico Andry Shevchenko

Andry Shevchenko
Andry Shevchenko (©Gettyimages)

Andry Shevchenko è stato ospite della trasmissione 23 su Sky Sport per presentare il suo libro “Forza Gentile”, scritto insieme ad Alessandro Alciato. In studio Marco Cattaneo, insieme a Billy Costacurta e Massimo Ambrosini, due ex compagni di squadra del grande attaccante ucraino rossonero. Un libro pieno anche di aneddoti di spogliatoio, oltre che di storie emozionanti della sua straordinaria carriera, molti dei quali insieme proprio ai due ex compagni in trasmissione. E’ Cattaneo che sfogliando le pagine della sua biografia comincia a stuzzicare i tre sul passato.

Gli inizi, l’arrivo dell’ucraino, è stato segnato dal “battesimo dei senatori: “Quando sono arrivato sono stato ben accolto, con Massimo e Alessandro (Costacurta), ci siamo trovati molto bene, andavamo insieme a Milanello in macchina. E’ stato come un fratello maggiore per me“. Ambrosini ricorda la timidezza di Sheva: “Eravamo compagni di stanza, per rompere la timidezza ci leggevamo il dizionario italiano-ucraino“. Costacurta ricorda il primo ritiro: “Io e Albertini lo invitammo a cena, per fare gruppo organizzammo un’uscita in barca“. Sheva si dice più gentile che forte, rispondendo alla domanda di Cattaneo.

Ambrosini aggiunge: “Era gentile perché era forte. Una forza fisica e grande cattiveria”.

Shevchenko:”La fame di vincere mi trasformava in qualcosa di diverso, ci tenevo a giocare le partite importanti, le partite difficili, e mi trasformavo”.

Costacurta: “Non aveva l’ansia da prestazione, giocava le partite di allenamento come le partite di campionato. Inzaghi le viveva con più ansia”.

Ambrosini: “Aveva un vizietto, quando facevamo i test a Milan Lab se lui non faceva i record lo riprovava 18 volte. Dal punto di vista fisico solo Kakà lo batteva, non so se si è rassegnato ma Kakà lo batteva”.

Shevchenko: “Al Milan c’erano atleti incredibili. Paolo Maldini a 35 anni correva ancora più forte di tutti”.

Cattaneo: “Serginho l’uomo di Inzaghi, ma chi era l’uomo di Sheva? Kakà o Rui Costa?

Shevchenko: “Rui e Kakà avevano caratteristiche diverse. Ricky aveva un’accelerazione e in mezzo al campo riceveva col corpo girato e andava via. Appena arrivava davanti la linea di difesa aveva la freddezza di scaricare la palla, leggeva i tempi. Rui giocava in modo diverso, per trovare un giocatore in avanti era un fenomeno”.

Cattaneo: “Nella prefazione Maldini racconta del 5 novembre 1997, quando tutta la squadra si piazzò davanti la tv per vederti, visto che il Milan era interessato a te. La partita era Barcellona Dinamo Kiev”.

Costacurta: “Si parlava di lui, Shevchenko era il miglior under 22”.

Cattaneo stuzzica Andry: “C’è qualcuno che hai visto, che pensi ti somigli?”

Shevchenko: “In Italia penso che il più simile a me sia Belotti”.

Shevchenko: “Per me è stato importante l’ambiente di Kiev, grazie a Lobanovsky. Ne parlavo tanto perché la cultura italiana è diversa dalla nostra. Lui era intelligente nel dare il carico di lavoro giusto, per le partite importanti, non per il campionato. Non vivevamo il campionato con questa intensità. Si basava tanto sui lavori fisici”.

Cattaneo: “Per qualsiasi tifoso milanista, l’apice della carriera milanista è il rigore di Manchester”.

Costacurta: “Era bravo a tirare i rigori. Quando gli inquadrano la faccia, lui non vede l’ora di tirarlo”.

Shevchenko: “Questa partita ha cambiato la mia vita. E’ nella storia del calcio europeo, io ero totalmente sicuro e volevo tanto tirare quel rigore. Ogni volta che andavo pensavo di non cambiare decisione”.

Costacurta: “Se non fossi uscito l’avrei tirato io. Carlo (Ancelotti) ti voleva far tirare il primo?”.

Shevchenko: “Carlo mi ha detto di tirare il primo. Io ho detto no, tiro l’ultimo. A Istanbul ci credevamo fino alla fine, non è vero che avevamo mollato. E’ stato come un triller. Quella partita per me e per i miei compagni è stata pesante. Non ho dormito per un paio di mesi”.

Ambrosini: “Quelle cose non le puoi cancellare. Il destino ti ha messo la stessa squadra due anni dopo, ma il dolore che hai provato quella sera non te lo toglie nessuno”.

Cattaneo: “Che tensione c’era a Milano prima della semifinale del 2003?”.

Costacurta: “Io non ho mai visto quella tensione. Di solito riesco a dominare l’ansia, ma quella volta fu impossibile. Furono per me le due peggiori partite a livello emotivo.

Shevchenko: “Sono d’accordo. Anche la gente, l’ambiente, si respirava un’aria pesante”.

Dopo la top ten dei suoi 10 gol più belli al Milan, Sheva sceglie il suo preferito.

Shevchenko: “Al primo posto metto il pallonetto contro la Roma, di sinistro. Quello contro la Juve nel 2011, defilato, era un tiro non un cross. Sono stato fortunato”.

Costacurta: “La maggior parte di quei gol sono in partite importanti. Per me il più bello è il gol che fa alla Roma su Panucci, di pallonetto, credo che Panucci non ti abbia parlato più”.

Cattaneo: “C’è un atleta al quale ti sei ispirato?”.

Shevchenko: “Michael Jordan, non ho mai visto un atleta così perfetto per lo sport che ha praticato”.

Sempre Shevchenko su Boban, risponde a Cattaneo e il suo ruolo all’UEFA: “E’ una garanzia, abbiamo un rappresentate che da ex calciatore conosce bene la realtà dei giocatori. Gli ex calciatori rappresentano meglio la realtà del calcio, per capire cosa ha bisogno in questo momento. “Sulla Superlega, il modo in cui l’hanno presentato non l’ho capito. Il modo in cui hanno presentato il torneo, partecipanti, come si entra. Secondo me non c’era senso di fare una cosa così, la Champions è un torneo bello, una competizione che da tanti anni da la possibilità alle piccole squadre di poter partecipare, e di poter vincere”.

Cattaneo: “Come la vedi Juve-Milan, chi rischia di più di rimanere fuori dalle prime quattro?”.

Shevchenko: “E’ un anno difficile per la Juventus. Il Milan sta facendo una bella stagione, dopo qualche infortunio sono arrivati un po’ stanchi alla fine, ma se la giocheranno tutti e due”.

Costacurta: “Chi perde rischia di stare fuori, perché hanno il calendario più difficile rispetto alle squadre contro cui stanno lottando. Chi vince rimane attaccato, chi perde ha partite troppo difficili per pensare di fare così tanti punti”.

Cattaneo: “Come vedi i tuoi ex compagni che adesso allenano in Serie A?”

Shevchenko: “Rino Gattuso sta facendo benissimo, nonostante tanti infortuni sta facendo un ottimo campionato. Pirlo ha trovato una Juve in fase di transizione, un passaggio non facile per un allenatore esordiente. Pippo (Inzaghi), sta facendo un ottimo girone d’andata, al ritorno manca qualche risultato, e adesso con il Cagliari in casa ha una buona possibilità di vincere e restare in Serie A”.

Ancora Shevchenko su Ambrosini e Costacurta: “Voglio solo ringraziare questi due compagni, che mi sono stati vicini per tanto tempo e sono ancora dentro il mio cuore. Ragazzi, vi voglio bene. Un abbraccio forte”.

Ambrosini: “Facciamo gli scemi, ma quando rivedi le immagini, risenti parlare, emergono quelle sensazioni. Sono quei rapporti che il nostro lavoro ti da l’opportunità di mantenere”.

Costacurta: “Abbiamo condiviso tanti momenti sportivi, ma anche dei momenti di amicizia. Quando conobbe la mogie per lui fu straordinario, ma quando tornava a Milanello gli occhi tornavano quelli del rigore di Manchester. Rimbambito e innamorato pazzo, e in quel periodo ci frequentavamo tanto. Era un periodo bellissimo, era rimbambito ogni volta che usciva da Milanello. Entrava e diventava un soldato”.

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