Crisi Inter, l’agente di Bastoni: “Mai vista una cosa del genere”

Tullio Tinti, agente di alcuni calciatori dell’Inter, ha parlato in maniera quasi scioccata della situazione economica nerazzurra.

Alessandro Bastoni
Alessandro Bastoni (©Getty Images)

L’Inter è meritatamente campione d’Italia ormai da più di una settimana. Ma la società nerazzurra allo stesso tempo sta vivendo un momento delicato e di grande incertezza a livello economico. La proprietà Suning infatti non riesce da mesi a finanziare le attività del club per il blocco del Governo cinese.

Ne deriva un ritardo enorme sul pagamento degli stipendi negli ultimi mesi. Non a caso la dirigenza sta provando a mediare con calciatori e staff tecnico per poter spalmare gli emolumenti in più soluzioni o per abbassare il monte ingaggi generale almeno del 20-25%.

Una situazione paradossale e di forte crisi, che è stata oggetto anche dell’intervista concessa da Tullio Tinti. Il noto ed esperto agente FIFA ha parlato al Corriere dello Sport della situazione di alcuni suoi assistiti che giocano nell’Inter, in particolare il giovane difensore Alessandro Bastoni.


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Dopo aver elogiato la stagione della squadra di Antonio Conte, Tinti ha parlato in maniera piuttosto chiara e sorprendente di come l’Inter stia bloccando tutte le operazioni contrattuali ed economiche. Come il rinnovo già promesso a Bastoni.

“Da 4 mesi abbiamo un accordo con Marotta, Ausilio e Antonello. Bastoni, lo ricordo, sta giocando con il contratto firmato tre anni fa, nonostante da due stagioni sia titolare dell’Inter e sia stato convocato in Nazionale. C’era la promessa di portare lo stipendio a un livello giusto e l’intesa a febbraio c’era, con tanto di mail di conferma scambiate. Mancava solo che il presidente tornasse dalla Cina per formalizzare il tutto. Non più tardi di venerdì mi è stato comunicato che il rinnovo non è saltato, ma che bisogna aspettare che sia firmato questo prestito che la società sta trattando. Onestamente sono cose che non mi sono mai capitate”.

Tinti ha anche l’esempio di Eder, altro suo assistito che giocava in Cina, nel Jiangsu Suning: “Già a gennaio avevo avuto una situazione non chiara con Eder. Avevamo capito che la situazione si era ingarbugliata e avevamo chiesto la risoluzione anticipata del contratto perché c’era la possibilità di tornare in Italia. Ci hanno tirato per le lunghe, alla fine è rimasto e, nonostante la vittoria del campionato, non gli hanno pagato né gli stipendio né i contributi. Così non ha potuto ancora trasferire i suoi soldi dalla Cina. In più il club non si è iscritto al campionato. Una cosa che non ha senso”. 

Infine un parere su come la famiglia Zhang sta gestendo la situazione: “Ho saputo e letto che la famiglia Zhang voleva vendere e che c’era un fondo pronto a presentare un’offerta importante. Suning voleva di più? Legittimo perché il club è loro. Ora però non possono chiedere soldi ai giocatori che hanno fatto tutto quello che dovevano. Non solo hanno vinto lo scudetto, ma hanno già accettato di rimandare il pagamento delle mensilità sia nel 2019-20 sia novembre e dicembre scorsi per evitare penalizzazioni in classifica. Una simile richiesta, tanto più perché improvvisa e a pochi giorni dalla festa per il tricolore, mi sempre inopportuna e fuori dalla logica”. 

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