Serie A a 18 squadre, pochi club favorevoli: i motivi

Il calo del numero delle squadre in Serie A sembra non trovare grande accoglienza per diverse motivazioni.

Serie A
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Nei prossimi giorni si discuterà ufficialmente ed effettivamente di una sorta di rivoluzione nel campionato di Serie A. L’ipotesi è quella, a partire dalla stagione 2023-2024, di trasformare il massimo torneo italiano in qualcosa di molto diverso.

Sul tavolo c’è l’opzione di un passaggio dalle 20 alle 18 partecipanti al campionato di A, con tanto di inserimento dei playoff e playout dopo la ‘regular season’, per stabilire Scudetto, qualificazioni alle coppe europee e retrocessioni. Un sistema simile a quello della Serie B.

Secondo le indiscrezioni del Corriere della Sera però c’è freddezza in Lega riguardo a tali cambiamenti. In particolar modo le società di Serie A sono poco concordi ad abbassare il numero dei partecipanti e tornare alle 18 squadre, come accadeva prima del 2004.


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Solo 5-6 club favorevoli alla rivoluzione di Gravina

L’idea del presidente federale Gabriele Gravina ha dunque avuto solo una parziale risposta positiva. Si parla di 5-6 società di Serie A pronte ad accogliere favorevolmente la riduzione del numero di squadre ed allo stesso tempo di partite da disputare.

Pare infatti che tali club concordi siano quelli impegnati regolarmente nelle coppe europee. Con la rivoluzione del format della Champions League ormai prossimo infatti le partite si moltiplicheranno tra campionati e competizioni internazionali.

Due terzi dei club italiani però non sembrano sposare l’ipotesi di Gravina. In molti sono dubbiosi sul ‘paracadute’ finanziario promesso da Lega e FIGC, mentre la riduzione da 38 a 34 partite stagionali viene vista come una perdita dal punto di vista degli introiti. Prevale così lo scetticismo: difficile a questo punto che venga sposata l’idea di un torneo meno corposo ed un ritorno alle vecchie maniere.

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