Milan-Atletico, Sacchi è convinto: “Pioli ha fatto un grosso errore”

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi ha spiegato secondo la sua opinione qual è stato l’errore di Pioli in Milan-Atletico Madrid 

Arrigo Sacchi
Arrigo Sacchi (©Getty Images)

Quando parla Arrigo Sacchi, c’è solo da ascoltare e prendere appunti! L’ex allenatore del Milan, uno che ha contributo a rendere grande la storia rossonera, ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport, spiegando l’errore fatto da Stefano Pioli nella sconfitta per 1-2 contro l’Atletico in Champions League. Molto attenta e lucida la sua opinione tattica sulla questione.

Queste le parole di Sacchi per la rosea in edicola oggi:

Sulla gara disputata dal Milan contro l’Atletico: “Contro l’Atletico il Milan di Pioli stava giocando un football bello, coraggioso e di livello internazionale, ma purtroppo nel momento di difficoltà – l’espulsione di Kessié, ha disconosciuto la propria impostazione tattica e ha fatto catenaccio formando una linea difensiva di sei giocatori con due centrocampisti intenti a filtrare ogni pallone”.


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Quale sarebbe statala miglior strategia per affrontare la gara in inferiorità numerica: ”Forse la miglior difesa per Pioli sarebbe stata mantenere la stessa organizzazione con una punta in meno (4-3-2), così l’avversario avrebbe dovuto pensare anche a difendersi. Al Mondiale del ’94 capitò anche alla nazionale italiana di giocare un paio di partite in 10 contro 11, e le vinse entrambe, quindi si può vincere anche in 10, con l’organizzazione. Alla fine i ragazzi di Pioli hanno perso non meritando, ma ancora una volta il tatticismo italico non li ha aiutati”.

Il suo giudizio su Stefano Pioli: “È una persona intelligente e spero che non cada più nell’errore. Pur sconfitti, i rossoneri hanno dimostrato di essere competitivi con l’Atletico. Il cammino è lungo, ma si può sperare”.

Sul calo di rendimento di Franck Kessie: “Forse non rende come l’anno scorso per un problema contrattuale: se così fosse, o si definisce l’accordo o si lascia il giocatore fuori squadra»”.

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