Mykolenko shock su Instagram | L’ucraino attacca Dzyuba e i russi: “Morirete in un buco”

La guerra tra Russia ed Ucraina purtroppo ha invaso anche il calcio. Durissima la reazione del difensore ucraino dell’Everton.

Tutta l’attenzione del mondo in questi giorni è riversata sul terribile conflitto in Ucraina. Paese dove l’esercito russo su indicazione del premier Vladimir Putin sta effettuando svariati attacchi con l’intento di far cadere l’ex repubblica sovietica.

Mykolenko
Vitaliy Mykolenko (©LaPresse)

La speranza è che i negoziati avviati ieri in Bielorussia possano portare ad una pace ed un accordo diplomatico tra le parti, così da fermare un conflitto già sanguinoso e che coinvolge inevitabilmente moltissimi civili ucraini.

Ovviamente la guerra ha toccato gli animi del mondo del calcio. In molti si sono schierati contro le battaglie, ma c’è chi come l’ucraino Vitaly Mykolenko non è riuscito a nascondere il proprio dramma. Il terzino dell’Everton se l’è presa apertamente pure con la Nazionale di calcio russa.

Il terzino ucraino contro il “silenzio” dei colleghi russi

Mykolenko ha dimostrato acredine e rabbia nei confronti dei suoi colleghi russi. Secondo il difensore, che punta il dito soprattutto sul capitano Artem Dzyuba, la loro colpa sarebbe quella di non essersi schierati pubblicamente e di aver taciuto rispetto allo scontro bellico voluto fortemente da Putin.

Sul suo account Instagram Mykolenko ha utilizzato parole durissime: “Mentre tu, Dzyuba, taci assieme ai tuoi maledetti compagni di squadra, i civili vengono uccisi in Ucraina. Rimarrai nascosto in un buco per il resto della tua vita e, cosa più importante, per il resto della vita dei tuoi figli. E sono davvero felice che nessuno ve lo perdonerà mai, bastardi”.

foto Instagram

Parole forti che certamente escono da un animo spezzato ed impaurito come quello di Mykolenko, che ovviamente è preoccupato per familiari, amici e per tutti i suoi connazionali che stanno passando terribili momenti sotto i bombardamenti russi.

Questa presa di posizione però non fa bene, soprattutto per il valore dello sport. I calciatori russi dovrebbero effettivamente prendere posizione e distaccarsi dalle terribili motivazioni belliche, ma è anche noto come in Russia la libertà di espressione e manifestazione non è così larga. Basti vedere come sono stati trattati nei giorni scorsi i manifestanti “No War” a Mosca e San Pietroburgo.

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