Tomori: “Voglio impressionare Maldini. Insulti a Cagliari? È stato triste”

Tomori ribadisce la sua felicità nel giocare in Italia nel Milan: parla anche di Maldini, Champions, Scudetto e Nazionale.

Non ci sono dubbi sul fatto che Fikayo Tomori sia uno dei giocatori più forti presenti oggi nel Milan. Dal suo arrivo in maglia rossonera ha dimostrato con costanza che il club ha fatto bene a puntare su di lui.

Fikayo Tomori
Fikayo Tomori (©Ansa Foto)

Quando è arrivato a gennaio 2021 in prestito dal Chelsea, probabilmente in pochi avrebbero pensato che a fine stagione sarebbero stati investiti circa 29 milioni di euro per il riscatto. Invece, il difensore inglese ha convinto tutti a Milanello. Paolo Maldini e Frederic Massara non potevano non confermarlo e hanno fatto bene.

Il numero 23 milanista anche in questa stagione si sta dimostrando una colonna della squadra di Stefano Pioli e ha ancora margini di miglioramento, essendo un classe 1997. Ha qualità importanti e il suo valore è cresciuto. In molti si domandano perché Gareth Southgate, commissario tecnico dell’Inghilterra, non gli dia maggiore fiducia.

Milan, Tomori felice in Italia

Tomori in un’intervista concessa a The Guardian ha ribadito la sua felicità nel giocare e vivere in Italia, dove ormai inizia anche ad avere una discreta padronanza della lingua: “Mi sono sempre visto a vivere in un altro Paese un giorno e ho sempre desiderato imparare una nuova lingua. I miei genitori sono nigeriani e a casa si parlava yoruba, poi a scuola si imparano le lingue. In Italia sono arrivato con la determinazione di imparare l’italiano, anche se avessi dovuto rimanere solo per i sei mesi del prestito volevo almeno conoscere il tempo presente”.

Il centrale inglese non poteva dire di no quando è stato chiamato Paolo Maldini, che definisce: “Il miglior difensore di sempre. L’altro giorno ci ha parlato della velocità del giro palla in difesa e di come lavorare sulla posizione del nostro corpo. Come difensore, vuoi assicurarsi di impressionarlo”.

Fikayo non si dice deluso per il fatto di essere escluso dalle convocazioni di Southgate nell’Inghilterra: “Ci sono tanti calciatori di talento nel mio ruolo e pochi posti. Maguire, Stones, Coady, Mings, White… Devo assicurarmi di giocare ad alto livello e farmi trovare pronto per quando vengo chiamato. Devo concentrarmi innanzitutto su ciò che faccio al Milan”.

Inevitabile parlare degli insulti razzisti che hanno ricevuto lui e Mike Maignan in occasione di Cagliari-Milan: “Ovviamente non è stato un momento positivo – spiega Tomori – ma tutti i giocatori mi hanno aiutato a uscire da quella situazione. Tutti erano consapevoli di cosa stesse succedendo. Ho parlato con l’arbitro, tutti mi sono stati di supporto e ciò è stato fantastico. È stato un momento triste per me e per Mike, ma il club è stato di grande supporto e ha reagito rapidamente”.

L’ex Chelsea spera di andare avanti in Champions League con la maglia rossonera in futuro: “Penso che nel calcio vi siano dei cicli. Non penso vi sia correlazione tra il calcio italiano e il non fare bene in Champions League. Per molti della squadra era la prima esperienza nella competizione e non abbiamo avuto un gruppo semplice”.

Prima di pensare alla prossima Champions, c’è uno Scudetto da provare a vincere e a Tomori viene anche menzionato che la madre di Pioli gli ricorda che deve ancora conquistare il suo primo trofeo da allenatore: “Anche i miei genitori vogliono che abbia una carriera di successo. Siamo in una buona posizione, affrontiamo partita per partita. Speriamo alla fine di poter festeggiare e che la madre del mister possa lasciarlo riposare”.

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