“Milan come Gucci”: ecco perché gli arabi puntano sull’asset rossonero

I motivi che stanno spingendo il fondo del Bahrein a puntare forte sulle quote del Milan e dunque sul calcio italiano.

Arrivano conferme e nessuna smentita. Pare proprio che la trattativa tra Elliott Management ed il fondo arabo Investcorp sia già entrata nel vivo, svelata solo 48 ore fa dalla stampa internazionale.

Casa Milan
Casa Milan (©LaPresse)

La società con sede in Bahrein ma con filiali in tutto il mondo intende acquisire le quote del Milan il prima possibile. Sarebbe il primo vero esempio di cordata proveniente dal medioriente interessata ad entrare nel calcio italiano, dopo aver investito già all’estero tra Parigi, Manchester e Newcastle.

Ma perché Investcorp vuole fortemente il Milan? Quale potenziale ha visto il fondo arabo nel club rossonero, squadra dalla tradizione secolare ma recentemente priva di grandi trionfi in bacheca? Domande alle quali ha provato a rispondere la Gazzetta dello Sport quest’oggi.

Brand da rilanciare, ma base solida e già vincente

La sintesi potrebbe essere la seguente: il Milan è un marchio simile a quello di Gucci. Un paragone non casuale effettuato dalla Gazzetta, per diverse motivazioni. Ovviamente sono brand legati a due mondi diversi, ovvero quello dello sport da una parte e quello dell’alta moda dall’altro lato.

L’acquisizione delle quote Gucci, tra gli anni ’80 e ’90, è stata una delle prime grandi operazioni commerciali di Investcorp, che riuscì direttamente a strapparlo dalle mani della nota famiglia toscana che ne fondò la casa di moda. L’idea all’epoca era quella di investire su un marchio internazionale, che aveva riconoscibilità, valore commerciale e una grande storia. Ma portarlo a livelli ancor più globali, consolidandolo nel mercato come un brand vincente ed esclusivo.

Lo stesso lavoro che dal Bahrein si intende fare con il Milan. Un club dalla bacheca infinita e gloriosa, dalla grande visibilità e molto tifato sia in Italia che all’estero. Ma bisognoso di guardare in alto, di rivedere le stelle con investimenti forti e mirati dopo aver trovato l’assestamento grazie al lavoro di Elliott e di Ivan Gazidis.

La frase ideale in tal senso è la seguente: non basta più partecipare, ora bisogna vincere. La conferma è all’interno della cordata Investcorp, visto che parteciperà all’acquisizione del Milan anche Mubadala, il fondo sovrano di Abu Dhabi che detiene il 20% della finanziaria del Bahrein e il cui CEO è Khaldun al-Mubarak, presidente del Manchester City.

Garanzie imponenti e forza di volontà. Il brand Milan appare l’investimento ideale per gli imprenditori mediorientali, un asset già lanciato e storicamente importante, ma a cui manca il salto di qualità per tornare al top.

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