Giroud: “Inter? Dio ha scelto bene per me. Pioli e Maldini straordinari”

Gran bella intervista di Olivier Giroud a L’Equipe. L’attaccante ha il Milan nel cuore, e le sue dichiarazioni lo dimostrano alla grande…

C’è voluto davvero poco tempo affinchè Olivier Giroud entrasse nel cuore dell’ambiente rossonero. L’attaccante, con parole e con fatti, ha saputo conquistare la fiducia di mister, compagni e tifosi. E non si può far altro che dare il grande merito a Olivier di aver abbattuto la famosa maledizione del “nove”.

Olivier Giroud
Olivier Giroud (©LaPresse)

Ciò che più ha stupito e continua a stupire dell’attaccante è la gran volontà di aiutare la squadra nel raggiungimento di obiettivi importanti. Giroud crede allo Scudetto, e lo ha ribadito ampiamente più volte. Come ha spesso sottolineato quanto per lui è un’emozione unica poter indossare i colori rossoneri.

Lo ha ribadito ancora nell’ultima intervista rilasciata a L’Equipe, il più noto media francese sportivo. Giroud ha raccontato a 360° la sua esperienza al Milan, elogiandone tanti aspetti. Di seguito i temi e le parole del bomber:

Sul suo trasferimento al Milan: Onestamente sono stato vicino a firmare con l’Inter, ma Dio ha fatto per bene le cose. Ho dovuto aspettare un po’, ma sono stato paziente e ho vinto la Champions League col Chelsea intanto. Quando ho parlato col mio agente non mi vedevo né in Spagna né in Germania. Un ritorno in Francia non era tra le mia priorità, e il Milan è diventato la mia ciliegina sulla torta”.

Su Maldini: È un leader ultra presente, c’è tutti i giorni in allenamento a Milanello. Lui è un’istituzione, non lascia nulla al caso. Un giocatore non può dire di non giocare perché non piace all’allenatore. Se è bravo in allenamento ed è competitivo, il direttore tecnico se ne accorge subito”.

Sul fatto di sentirsi un pò italiano: Non ho inventato nulla. Giroud ovviamente non suona italiano, ma le mie due nonne lo erano. Yvonne Avogadro, la madre di mio padre, è di origini bergamasche. Antonia, la madre di mia madre viene invece da un paesino del nord-est».

Sull’allenatore Stefano Pioli: Non lo conoscevo molto bene prima di arrivare al Milan, ma dalla nostra prima telefonata ho capito che sarebbe stato all’altezza del compito. Fa lavorare bene la squadra tatticamente e sa tirare fuori il meglio dai suoi giocatori. Il modo in cui ci parla non potrebbe essere più chiaro di così. È una persona reale: quando parla, quello che dice gli viene dal cuore, dal profondo di se stesso. Qualcosa di lui mi ricorda la grinta che ci dava René Girard a Montpellier. Mi sono sempre piaciuti gli allenatori emotivi”.

Sul fatto di non aver segnato in Champions League questa stagione: Ero al 70% in quel periodo. Adesso non vedo l’ora di tornare a giocare in Champions League la prossima stagione”.

Sul sogno scudetto: L’obiettivo era qualificarsi di nuovo in Champions League. Ma noi siamo il Milan, con i risultati positivi che abbiamo conquistato, velocemente. Nella mia testa, l’obiettivo è poi diventato lo Scudetto”.
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