Maldini: “La mia carriera c’è grazie al Milan. Theo? Successo quanto detto a Ibiza”

Maldini si gode il suo primo Scudetto da dirigente, dopo aver scritto la storia del Milan da giocatore: tanta felicità per il direttore tecnico.

Se il Milan è campione d’Italia ci sono anche dei grandi meriti di Paolo Maldini, uno degli artefici di questo successo. Ha fatto un grandissimo lavoro e merita anche lui grandi elogi.

Paolo Maldini
Paolo Maldini (©LaPresse)

Maldini nel post-partita di Sassuolo-Milan ha parlato a DAZN. Intanto si è complimentato con Theo Hernandez: “Theo ha sempre avuto doti non normali, lui sfruttava solo una piccola parte. Ha margini per migliorare ancora. Tutto quello che ci siamo detti a Ibiza è successo. Non avevamo parlato di Scudetto, ma abbiamo iniziato a pensarci quest’anno. I ragazzi hanno dentro qualcosa di speciale e questi sono i risultati“.

Paolo spiega come cambia vincere da dirigente rispetto a quando era un giocatore: “Da calciatore è diverso, sfoghi la tua energia in campo. Da dirigente non puoi farlo. È un mondo completamente diverso. In comune c’è la passione per questo sport. Non posso negare la mia carriera da dirigente c’è solo perché c’è il Milan, non l’avevo programmata quando smisi. Sono entrato nel momento giusto“.

Essere un manager sportivo è molto difficile, ma Maldini sta facendo un grande lavoro: “Responsabilità completamente diversa. Da capitano hai una visione più globale, negli ultimi anni ero coinvolto anche nella gestione della squadra con Ancelotti. Ora hai tanti giocatori giovani e devi dargli fiducia. Il segreto è aver detto delle cose e averle rispettate, come è successo con Theo. Un sacco di cose sono successo perché abbiamo dato un’idea e un programma credibile. Questo contraddistingue il nostro lavoro di dirigenti“.

Tanti anni fa in un’intervista alla Gazzetta dello Sport attaccò Adriano Galliani per come stava gestendo il Milan e se ne pente: “Riguardando quel titolo, non ridirei certe cose. Dovevo essere più rispettoso verso chi ha fatto tanto per il Milan. Da dirigente ti rendi conto di quanto sia difficile“.

La leggenda rossonera spiega come abbia fatto il club a metterci poco a tornare a vincere dopo il suo arrivo: “Noi abbiamo un DNA nostro, una tifoseria abituata in un certo modo, non ci esaltiamo nei momenti belli e non ci buttiamo giù in quelli brutti, una città che ci spinge. Forse per questo ci mettiamo meno a fare le cose“.

Elogi anche per Sandro Tonali: “Ha fatto un cambio di marcia incredibile. Sappiamo quanto vale Sandro. Arrivava per la prima volta in un grande club, è solo un 2000. Si sa che è più difficile giocare in certi stadi“.

Maldini ha terminato così la sua intervista a DAZN: “Oggi è al festa del mister e dei ragazzi, ma anche un po’ della società. Comunque non si smette mai di imparare. Io sono solo al quarto anno da dirigente. I giovani di talento possono darti più di quello che pensi, hanno energie incredibili dentro e hanno bisogno di fiducia, noi cerchiamo di dargliela“.

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