Investimenti, stadio e marketing: il nuovo Milan sul modello Yankees

Il progetto di Gerry Cardinale prenderà spunto dalla franchigia forse più celebre al mondo del baseball statunitense.

Non cambieranno le strategie vincenti che hanno portato il Milan a vincere lo Scudetto quest’anno. Ma il modello di gestione del club e di crescita economica e commerciale saranno completamente diverse.

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Insegna di Casa Milan (©LaPresse)

RedBird Capital è da qualche giorno il nuovo fondo proprietario del Milan. Anche se il closing definitivo verrà annunciato entro settembre, la società di Gerry Cardinale si sta già insediando. Così come sta prendendo piede il progetto di matrice statunitense.

Come detto il nuovo Milan non cambierà strategie sul mercato e dal punto di vista tecnico, anche perché Cardinale ha confermato virtualmente sia Maldini coma capo dell’area tecnica, sia mister Pioli in panchina. Ma le strategie dei nuovi proprietari si baseranno sul modello Yankees, la nota franchigia di baseball made in USA.

Cardinale ed il legame decisivo con Alec Schneider

I New York Yankees sono forse la squadra di baseball più celebre e storica al mondo. Gerry Cardinale, nell’investire tanto denaro e risorse nel Milan, ha trovato qualcosa di similare tra i due club. Tradizione, vittorie, campioni storici del passato e soprattutto un marchio molto importante nel mondo dello sport, da riportare in auge a livello internazionale.

L’idea è quella di basare il progetto Milan su tre principi cardine, simili a quelli delle franchigie americane di successo. In primis gli investimenti: solidi, oculati ma certamente di rilievo. RedBird non spenderà le cifre che si leggono dalle parti di Parigi o Manchester grazie ad emiri o sceicchi, ma non farà mancare l’apporto economico dove serve. Non solo in chiave calciomercato, ma anche nelle infrastrutture e nelle iniziative di crescita.

Altro aspetto centrale sarà il nuovo Stadio. Cardinale è già al lavoro, appoggiato dal legame con Alec Schneider, manager sportivo che negli USA ha lavorato ovunque facendo dell’impiantistica un vero must. Nel giro di pochi anni il Milan dovrà avere un suo stadio di proprietà, anche senza l’appoggio dell’Inter. In tal senso va letta la visita di Cardinale e soci alle aree dell’ex Falck di Sesto San Giovanni.

Infine il marketing. Non è ancora chiaro se RedBird punterà a lungo sull’esperienza di Ivan Gazidis in questo ambito, ma certamente la crescita del brand Milan dovrà aumentare per ottenere visibilità, riconoscibilità e soprattutto ricavi di lusso. Yankees in America (e nel resto del mondo) è un marchio solido e tradizionale, una sorta di certezza a prescindere dalla fede sportivo. Il Milan dovrà diventare lo stesso, una sorta di esempio di stabilità, forza e vittorie per gli appassionati di calcio di tutto il mondo.

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