Milan, 20 milioni in cassa: perché Maldini non affonda il colpo?

Il Milan ha ancora un buon budget da investire sul mercato, ma c’è ancora grossa incertezza su come spendere tale denaro.

Chiudere il mercato nel migliore dei modi possibili. Ovvero regalando a Stefano Pioli due innesti importanti che possano garantirgli ampia scelta in vista della nuova annata. Questa la missione di Paolo Maldini e Frederic Massara, i due dirigenti operativi che lavorano quotidianamente per il bene del Milan.

Maldini
Paolo Maldini (©LaPresse)

Il Milan finora ha puntato su usato sicuro e su giovani promesse. Si è assicurato Origi a costo zero, ha riportato a casa due giovani leve come Pobega ed Adli e ha speso gran parte dei propri possedimenti finanziari su Charles De Ketelaere, 32 milioni di euro più bonus per assicuraris la stellina belga.

Ma manca ancora qualcosa. Per concludere positivamente il mercato in entrata il Milan avrebbe anche un buon budget rimanente da spendere. Circa 20 milioni nelle casse di via Aldo Rossi a disposizione di Maldini e compagnia. Una cifra che farebbe comodo a molti, ma perché i rossoneri non hanno ancora agito?

Milan, i dubbi sul centrocampista ed i prezzi esosi dei difensori

20 milioni non sono un’enormità, ma nel mercato europeo bloccato degli ultimi tempi possono rappresentare una opzione di vasta scelta. Ma sono troppi i dubbi di Maldini, che sa di dover accontentare mister Pioli in due reparti: difesa e centrocampo.

La priorità al momento sembra essere un mediano. Con 20 milioni a disposizione il Milan potrebbe assicurarsi un ottimo talento di centrocampo, un elemento dinamico e di prospettiva come piacerebbe a Pioli. Ma c’è incertezza sui nomi sondati: Il nigeriano Raphael Onyedika piace, ma i quasi 10 milioni chiesti dal Midtjylland appaiono fuori mercato. Adrien Tameze del Verona ne costa addirittura 12, ma sono troppi per un calciatore quasi 29enne. Oppure Sander Berge, norvegese tutto da valutare nel calcio italiano e anche lui non così economico.

Adrien Tameze
Adrien Tameze (©Ansa Foto)

Maldini non è affatto convinto di spendere gran parte del tesoretto su un centrocampista non considerato un top nel suo ruolo. Per elementi di prospettiva non intende investire più di 5-6 milioni, come fu per i vari Kalulu, Saelemaekers o Lazetic.

Per il discorso difensore la situazione è diversa. I profili giudicati idonei sono tutti piuttosto costosi. Abdou Diallo percepisce uno stipendio da nababbo al PSG, il giovane Evan Ndicka costa almeno 15 milioni di cartellino, mentre Japhet Tanganga può spostarsi in prestito ma il Milan dovrebbe accollarsi l’obbligo di riscatto da almeno 20 milioni da pagare in futuro.

Cosa fare allora con i 20 milioni di budget? Le soluzioni in teoria sono molteplici: spendere tutto su un talento o dividere i costi. Oppure, perché no, andare su profili in prestito o low-cost e tenersi il tesoretto per la sessione invernale. Maldini e soci stanno ragionando, ma chi si aspetta movimenti rapidi e sensazionalistici dovrà avere pazienza e fidarsi dello stato maggiore del Milan.

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