Bufera su Cassano, due ex campioni lo zittiscono: “Fai tenerezza, taci che è meglio…”

Antonio Cassano fa ancora discutere e ha scatenato un vero e proprio polverone con alcune sue dichiarazioni recenti calcistiche.

È forse il personaggio legato al mondo del calcio che sta facendo più discutere in questo momento. Antonio Cassano non ha perso il suo carattere schietto e spesso sopra le righe.

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Antonio Cassano (Ansa foto)

Idee sul calcio e sulla vita tutte sue, espresse a volte senza cognizione di causa. Cassano negli ultimi tempi ha espresso diversi pareri che non hanno fatto piacere ad alcuni suoi colleghi.

Non a caso nelle ultime 24 ore sono giunte un paio di risposte piccate e molto severe nei confronti dell’ex Milan. Cassano è stato letteralmente zittito da due ex campioni del calcio italiano e internazionale.

Ferrara e Batistuta contro Cassano: sentite che risposte!

Il primo ad infuriarsi contro Cassano è stato l’ex difensore Ciro Ferrara. L’attuale opinionista televisivo si è risentito riguardo una frase che Fantantonio avrebbe riferito nel podcast Muschio selvaggio con Fedez: “Maradona a Napoli ha vinto il primo scudetto guidando una squadra di scappati di casa“.

Ferrara non l’ha presa bene e sui social ha pubblicato la risposta dura e secca a Cassano: “Parli di cose che evidentemente non conosci bene, in una lingua che padroneggi ancora meno. Il 10 maggio 1987, mentre noi vincevamo il primo scudetto della storia del Napoli, tu non avevi ancora compiuto 5 anni e prendevi il biberon. Taci, che è meglio. Diego non avrebbe mai voluto nel suo spogliatoio un “fenomeno” come te. Firmato: nu scappat ‘e casa”.

Ciro Ferrara (Ansa foto)

Duro Ciro Ferrara, più pacato ma allo stesso tempo molto severo anche il commento di Gabriel Batistuta. L’argentino condivise lo spogliatoio della Roma con Cassano. Quest’ultimo tempo fa ha indicato l’ex bomber come “antipatico, non salutava e non rispettava nessuno a Trigoria”.

Interpellato da La Nazione, Bati-gol ha risposto così all’ex compagno: “Essere considerato antipatico da Cassano mi sembra un bel complimento…Ricordo che quando arrivò a Roma lo vidi spaesato, in difficoltà. Parlai a mia moglie e decidemmo di ospitarlo a casa nostra.  Adesso sentire che parla così mi dispiace proprio. Mi fa tenerezza. Non ha approfittato della possibilità che gli ha dato il calcio per crescere come persona“.

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