Bucciantini su De Ketelaere: “Si è spaventato ma il Milan deve aspettarlo” (VIDEO)

Il giudizio su Charles De Ketelaere da parte di un importante giornalista ed opinionista di calcio, visto il momento del talento belga.

Passano le settimane ed in casa Milan aumentano i dubbi sul reale valore di Charles De Ketelaere, il fantasista belga acquistato in estate da Paolo Maldini e Ricky Massara come colpaccio post-Scudetto.

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Il parere di Bucciantini su De Ketelaere – Milanlive.it

Il giovane belga, che veniva da stagioni molto promettenti al Club Bruges, non sta riuscendo ad imporsi. Timidezza, adattabilità e anche diversi problemi muscolari hanno frenato l’ascesa di CDK nel calcio italiano.

C’è chi a 6-7 mesi dal suo arrivo al Milan già spara sentenze severe, parlando di De Ketelaere come di un flop di mercato. Di 35 milioni di euro mal spesi e di mercato fallimentare. Ma c’è chi invece pensa sia giusto dargli tempo e fiducia, come fatto con altri giovani talenti rossoneri esplosi successivamente.

Bucciantini difende l’investimento De Ketelaere: “Non è come gli altri”

A parlare di De Ketelaere e di ciò che ci si aspetta da lui è stato Marco Bucciantini. Cronista ed esperto di calcio, presenza fissa dei programmi di Sky Sport.

Su Youtube Bucciantini ha espresso la sua idea, parlando di un calciatore spaventato e ancora in fase di crescita, ma che deve essere aspettato visto l’investimento che il Milan ha fatto per lui l’estate scorsa.

“Lo Scudetto ha fatto alzare l’asticella al Milan, ma l’anno scorso hanno vinto anche perché ti sei fatto Kalulu in casa, Leao è cresciuto, giocatori diventati titolari perché hanno lavorato con calma. De Ketelaere è la differenza, l’hai pagato tantissimo. Lo devi per forza aspettare, gli altri sono cresciuti a Milanello e se non vanno bene non hai perso nulla. Lui lo devi aspettare, in questo momento è un calciatore spaventato. Pensava fosse più facile, ora non riesce neanche a dire a Pioli dove preferisce giocare. Era partito bene, in una squadra che stava facendo bene. Si è spaventato, ciò lo racconta. Magari basta una scintilla, ma ci vuole la miccia dentro”.

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