Gerry Cardinale: “Milan al top con lo stadio. Io come Elliott? Le vittorie non si comprano”

Gerry Cardinale in un intervento fatto nella giornata di oggi si è mostrato molto fiducioso sulla crescita del Milan, ha idee chiare.

C’era anche Gerry Cardinale il 14 febbraio a San Siro quando il Milan ha vinto contro il Tottenham nell’andata degli Ottavi di finale di Champions League. Il risultato di 1-0 va stretto alla squadra di Stefano Pioli, che in vista del ritorno di mercoledì 8 marzo avrebbe potuto arrivare con un migliore margine di sicurezza.

Gerry Cardinale Elliott Singer Milan
Gerry Cardinale vuole portare in alto il Milan – MilanLive.it

Intervenuto al Business of Football Summit organizzato dal Financial Times, il proprietario del club rossonero si è così espresso in vista del match di Londra: “C’è una fenomenale fanbase a Milano e in Italia. Con il Tottenham è stato fatto il record di incasso nella storia italiana. I tifosi stanno facendo il loro lavoro e a noi tocca a noi fare il nostro portando un valore aggiunto“.

Ha spiegato il suo approccio: “Non siamo investitori che arrivano e comprano, tutto riguarda il business plan. Il Milan è uno dei più grandi brand d’Europa. Fino a 4-5 anni fa non lo conoscevo, è una grande opportunità di fare quello che sappiamo fare. Da quando abbiamo comprato il club, c’è continuità. Elliott ha fatto un grande lavoro e ora noi possiamo portarlo al livello successivo. Il nostro modello funziona da 20 anni“.

Gerry Cardinale e i piani sul Milan

Cardinale ha anche parlato dei suoi piani sulla crescita del Milan: “Se continuerò la politica di sostenibilità di Elliott? Con Steinbrenner ho imparato che non puoi comprare le vittorie. Quello che puoi controllare è la costanza, performare con costanza. Il nostro lavoro è ridurre la parte di imprevedibilità per performare sempre e aumentare il valore del club. Serve un team con mentalità. Voglio vincere e parlo più volte al giorno col management, farmi vedere non cambia. Il mio compito è portare risorse per competere. Nessuno è più competitivo. Vorrei vincere Scudetto e Champions ogni anno, ma non possiamo controllare tutto“.

Il rapporto con la precedente proprietà Elliott è buonissimo e c’è la volontà di portare avanti il lavoro già fatto migliorandolo per arrivare a stare costantemente al top: “Sono impressionato da ciò che hanno fatto in quattro anni, visto che non avevano esperienza nello sport. Uno dei punti del business plan è la continuità con Elliott. RedBird ha il 100% delle quote. Per proseguire e compiere il prossimo step abbiamo preso due top manager che arrivano da Elliott e che si sono offerti, Furlani e Cocirio. Ho manager talentuosi attorno a me. Noi sfruttiamo i dati e li usiamo in modo diverso dal solito“.

La famiglia Steinbrenner è proprietaria dei New York Yankees e c’è un investimento fatto anche sul Milan, si è creata una sinergia tra le due realtà: “Ci sono grandi e piccole connessioni – spiega Cardinale -. Abbiamo portato gli Yankees a investire nel Milan, perché è un top brand e un gigante addormentato. Vogliamo collegare tutto ciò che facciamo con proprietà di classe mondiale“.

Il Milan farà lo stadio da solo

Ovviamente il fondatore di RedBird Capital Partners ha parlato anche di stadio: “San Siro è stato costruito negli anni Venti. Se vogliamo riportare il Milan e la Serie A al massimo livello mondiale, dobbiamo pensare alle infrastrutture.  Stiamo valutando diverse aree, anche una vicino San Siro. La priorità è rimanere nel Comune di Milano. Se possiamo restare, lo faremo, ma deve funzionare per tutti. Valuteremo la migliore opzione“.

Il numero 1 di RedBird Capital Partners conferma che lo stadio verrà fatto senza l’Inter: “Abbiamo una grande esperienza per quanto riguarda i nuovi impianti sportivi. Sono un grande tifoso dell’essere autosufficiente. Credo che l’Inter stia valutando il suo futuro e noi dobbiamo focalizzarci sul nostro“.

Ieri Cardinale è stato a Milano per incontrare il sindaco Giuseppe Sala e anche Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia. La sua presenza in città è stato un chiaro segnale della volontà di portare avanti il progetto stadio. L’area dell’Ippodromo La Maura è quella in pole position in questo momento, però non bisogna scartare altre soluzioni fuori città.

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