Maldini ospite di Fedez a ‘Muschio Selvaggio’: dal primo gol a Leao, l’intervista integrale (VIDEO)

Il dirigente e ex difensore ha rilasciato una lunga intervista al conduttore, raccontando tantissimi aneddoti ed episodi della sua carriera

Paolo Maldini, attuale dt del Milan, è stato intervistato da Fedez per il suo podcast Muschio Selvaggio e ha raccontato davvero tantissimi aneddoti della sua vita e della sua carriera da calciatore prima e da dirigente poi.

Maldini Fedez
L’intervista di Paolo Maldini nel podcast di Fedez (Youtube) – Milanlive.it

Nella lunga intervista con il conduttore sono stati davvero tanti i temi toccati, dal calcio giocato al suo percorso di vita e professionale, ma anche da figlio e poi da padre. Tanti aneddoti raccontati, dal discorso iniziale di Berlusconi alle sensazioni prima di Corea del Sud-Italia nel Mondiale del 2002. Una serie di racconti interessanti e significativi all’interna di una chiacchierata piacevole.

Maldini ha raccontato innanzitutto il primo gol con la maglia del Milan: “Ho giocato quasi mille partite e mi ricordo praticamente tutto. Quando segnai il mio primo gol a Como non sapevo che fare. Per un minuto e mezzo ero stordito, anche perché non ero abituato. Mi ricordo che Berlusconi mi dedicò un orologio con una dedica per il mio primo gol in Serie A”.

Le confidenze dell’ex difensore rossonero

Fra i tanti aneddoti e racconti c’è anche il paragone tra i vari allenatori chiave che ha avuto l’ex difensore quando giocava nel Diavolo, quindi Arrigo Sacchi, Fabio Capello e Carlo Ancelotti.

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L’intervista di Paolo Maldini nel podcast di Fedez (Lapresse) – Milanlive.it

Queste le sue parole in merito: “Sacchi non ha mai giocato e aveva un approccio diverso all’inizio, poi è cambiato tutto e ci hanno ammazzato di lavoro per 3-4 anni. Con Ancellotti è stata la parte più bella. Capello mi prese e mi disse: ‘Tu lo sai che sei il migliore al mondo?’ e mi ha fatto crescere tanto come mentalità e visione generale”.

Maldini ha fatto anche, a posteriori, un commento sulla sua carriera e su quello che gli manca di quel periodo: “Del calcio mi manca quel mix di eccitazione e paura prima dell’inizio di un grande match. Se non avessi giocato nella squadra della mia città, con una squadra con quegli obiettivi…chissà. La carriera è una. Io ho trovato tutto nel momento giusto e ho avuto fortuna”.

Trovarsi in un ambiente familiare e ricevere i giusti consigli ha fatto nel suo caso la differenza, come precisato da lui stesso, che spiega anche: “Quando faccio le trattative, non giudico chi ha sofferto in passato e sceglie una squadra che gli offre di più, anche perché non veniamo tutti dallo stesso posto e le aspettative sono tantissime”.

La lite con Chiellini e la rivelazione su Leao

Fra le varie confidenze del dirigente dei rossoneri ci sono anche quelle sull’episodio di tanti anni fa con Giorgio Chiellini in un Milan-Juventus e sulla crescita di Rafa Leao. “Quando presi per il collo Chiellini? Mi aveva dato una gomitata e non avevo voglia di rompermi il naso per la quarta volta e mi sono incazzato. Poi è arrivato Buffon e mi fa ‘Paolo calma!, e mi fece anche ridere, ma capita. E ancora su Leao: “E’ un talento pazzesco. Io sono un esteta e Leao è bello da vedere, è qualcosa di unico. Lui arrivava dalla panchina del Lille e quello che gli abbiamo insegnato che i numeri devono essere diversi, perché tre gol a stagione non bastavano”.

Ecco qui il video integrale dell’intervista sul canale Youtube:

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