Sacchi ha analizzato la situazione complicata della squadra rossonera, scagionando Pioli e mettendo nel mirino la dirigenza.
Il Milan sta attraversando un periodi difficile e sabato dopo la sconfitta contro l’Udinese sono arrivati anche i fischi di San Siro. Fischi meritati, perché squadra e allenatore non stanno facendo il massimo. Quello che si vede in campo da un po’ di tempo parla chiaro: c’è qualcosa che non va.
Anche se qualcuno ipotizza che Stefano Pioli possa avere una panchina traballante, in questo momento da Casa Milan non arriva tale indicazione. C’è ancora fiducia nel tecnico emiliano, la triade dirigenziale Moncada-D’Ottavio-Furlani mantiene la propria fiducia in lui, chiamato ora a riportare i suoi giocatori sulla giusta strada. Domani c’è il PSG a Milano, poi ci sarà la trasferta di Lecce prima della nuova sosta nazionali.
Arrigo Sacchi salva Pioli e critica la società
Arrigo Sacchi, interpellato da La Gazzetta dello Sport, ha detto che la conferma di Pioli è una scelta corretta: “Direi proprio di sì. C’è forse qualcuno che pensa che la colpa sia di Pioli? Mi auguro di no. Credo che l’errore più grave sia a monte, da lì derivano i problemi“.

Sacchi ha spiegato qual è stato lo sbaglio commesso dal Milan, esponendo una critica nei confronti della dirigenza: “Aver acquistato troppi stranieri. Chi viene dall’estero ci mette tempo a capire il nostro campionato, il gioco, le metodologie. Questi ragazzi sembrano confusi, il risultato è che il Milan non è sempre una squadra“.
Quali sono le maggiori difficoltà in questa situazione? L’ex allenatore ha così risposto: “Tutto diventa complicato, persino dialogare con i giocatori perché non si parla la stessa lingua. C’era proprio bisogno di cambiare così tanto? Il Milan spendendo pochissimo aveva vinto lo Scudetto ed era arrivato in semifinale di Champions League. Fare una rivoluzione significa aver bocciato la gestione precedente“.
Il club è vicino a Pioli e il maestro di Fusignano ha anche avuto modo di raccontare un noto episodio che avvenne quando allenava il Milan: “Al primo anno avevo qualche difficoltà. Berlusconi venne a Milanello e disse ‘Buongiorno. Io ho massima fiducia in Arrigo. Chi lo seguirà resterà anche l’anno prossimo. Chi non lo seguirà andrà via. Buongiono’. Ventisette secondi di discorso e da quel momento cominciammo la grande cavalcata. La forza della società è fondamentale“.