Stam è tornato a parlare del suo trasferimento in maglia rossonera, preferita a quelle di altre squadre importanti della Serie A.
I tifosi del Milan sicuramente ricorderanno Jaap Stam, acquistato nel 2004 dopo la vittoria del 17esimo Scudetto. Un’operazione da 10,5 milioni di euro per strapparlo a una Lazio che viveva un periodo di notevoli difficoltà finanziarie.

L’olandese andò a rinforzare notevolmente la difesa di Carlo Ancelotti, che aveva titolari già due campionissimi come Alessandro Nesta e Paolo Maldini. Il caso ha voluto che esordisse in maglia rossonera proprio contro la Lazio in occasione della partita di Supercoppa Italiana, vinta 3-0 con tre gol di Andriy Shevchenko. Il 6 aprile 2005 il suo primo gol nel derby contro l’Inter valido per l’andata dei Quarti di Champions League, competizione nella quale il Diavolo arrivò in finale (persa contro il Liverpool a Istanbul). Nell’estate 2006 il trasferimento all’Ajax, dovuto a motivi familiari.
Calciomercato Milan, Stam rifiutò Inter e Juventus
Stam ha totalizzato 65 presenze e 2 gol (anche il secondo contro l’Inter) con il Milan. Al podcast The Overlap ha raccontato nuovamente del suo trasferimento in rossonero: “La Lazio aveva grandi problemi finanziar e doveva vendere calciatori. C’erano le offerte di Inter, Juventus e Milan. Dissi che l’unico club in cui volevo andare era il Milan. Per i giocatori che aveva, come Maldini, Nesta, Crespo, Kakà, Seedorf, Cafu, Dida, Shevchenko e Inzaghi… E anche per la storia olandese del club“.

L’allora difensore fece una scelta ben precisa, respingendo la corte di altre società della Serie A e spingendo per il trasferimento al Milan. Anche se è rimasto poco tempo, è comunque riuscito a farsi volere bene dalla tifoseria. Le ultime dichiarazioni aumenteranno ancora di più la stima nei suoi confronti.
Stam era in campo nella tragica finale di Champions League a Istanbul contro il Liverpool e ne ha parlato nuovamente: “Molti ricordano il Liverpool come sfavorita, ma noi non avevamo approcciato così la partita. Abbiamo avuto un approccio molto professionale, una squadra con così tanta esperienza gli avversari non vengono sottovalutati. Qualcuno ha detto che durante l’intervallo abbiamo festeggiato, ma potete immaginare giocatori di quel livello che lo fanno? Non è successo. Ancelotti ci disse che dovevamo stare attenti e concentrati, se noi avevamo fatto tre gol in 45 minuti anche il Liverpool poteva farlo. Se loro avessero segnato un gol, poi le cose sarebbero potute cambiare. Infatti, dopo la prima rete eravamo confusi. Alla fine eravamo tutti devastati”.