@ML – Chi è Filippo Terracciano con Simone Antolini: “L’idolo Kobe Bryant, la svolta con Juric”

Dopo l’esordio di Terracciano sono ancora tante le curiosità dei milanisti sul neoacquisto. Risponde Simone Antolini, giornalista de L’Arena.

Il Milan esce sconfitto dalla sfida interna contro l’Atalanta valida per i quarti di finale della Coppa Italia, ma in compenso i tifosi hanno potuto vedere per la prima volta in campo il nuovo acquisto Filippo Terracciano. Il 20enne appena arrivato dall’Hellas Verona ha occupato diverse zone del campo e abbiamo cercato di capire meglio con chi lo conosce bene in che modo si può sfruttare la sua attitudine di jolly.

Chi è Terracciano
Simone Antolini – MilanLive.it

A rispondere alle nostre domande è stato Simone Antolini, penna del quotidiano veronese L’Arena, che ha spiegato per i lettori di Milan Live le caratteristiche del giovane figlio d’arte appena approdato in rossonero. Suo padre Antonio infatti è stato anch’egli un calciatore di Serie A, che tra l’altro nelle file degli scaligeri ha anche avuto come compagno di squadra l’allenatore rossonero Stefano Pioli.

Lo stesso papà Antonio ha risposto a sua volta ad alcune nostre domane e parlato proprio del rapporto con Pioli in un’altra intervista. Ora invece scopriamo tutto ciò che c’è da sapere dagli ambienti veronesi.

La domanda che si stanno facendo tutti i milanisti ora è chiaramente che tipo di giocatore sia Terracciano. Un affare prematuro o è già pronto per una big?

Uso le parole che aveva usato Paolo Nicolato (CT dell’Italia U-20, ndr) quando Filippo stava decollando. È un giocatore innanzitutto moderno, perché ha ritmo, ha gamba, ha fisicità e soprattutto a Verona ha dimostrato di saper reggere le pressioni, seppur in un contesto decisamente diverso da Milano. Quindi è uno che sa reggere le pressioni e anche quando il livello qualitativo si alza può starci alla grande, perché ha personalità. Alla domanda in senso assoluto però non posso rispondere perché saranno tanti gli elementi che andranno a comporre il suo percorso, a partire dalla posizione in cui deciderà di impiegarlo Pioli. Però nella sua versatilità è un giocatore che si può impiegare in più ruoli, che è già un buon punto di partenza.

In quale posizione si esprime al meglio e come si potrebbe inserire negli schemi di Pioli?

A Verona lo abbiamo visto giocare nei quattro dietro e spingere, perché ha gamba, progressione e sa fare molto bene entrambe le fasi con intensità e fisicità. Può giocare anche come interno di centrocampo, perché ha un piede senz’altro educato, ma anche in una mediana che ha bisogno di uscire dalle difficoltà di essere bravo in interdizione, portare pressione e proporre e proporsi in una fase di transizione, anche se non come regista. Tutto merito di quella versatilità che gli consente di poter interpretare più ruoli anche nel corso della stessa partita. Non è però l’uomo che dirige l’orchestra, né di quelle componenti che si definiscono come essenziali.

Terracciano tra Gattuso e Theo Hernandez

Si può paragonare a qualcuno di più conosciuto?

È difficile, perché essendo come dicevo un giocatore moderno, faccio fatica perché poi dovrei abbinare il fisico del ragazzo, che è robusto e può essere un fisico “alla Gattuso”, anche se lui non è un Gattuso, perché poi ha una corsa diversa e tempi di gioco diversi. Non posso paragonarlo a difensori del passato che sapevano anche fluidificare perché i difensori che sono passati dal Milan sono tutti di caratura internazionale e il paragone non farebbe bene a Terracciano. Inoltre è difficile perché siamo ancora nella fase dello sviluppo del ragazzo, quindi dargli una dimensione che esca da quella di Verona può essere prematuro.

Filippo Terracciano. (lapresse - milanlive) 20240111
Filippo Terracciano. (lapresse – milanlive)

Certo, allora magari ci dica un modello per capire meglio che tipo di potenzialità può avere in prospettiva.

Da quel che so i suoi idoli sono Cristiano Ronaldo e Kobe Bryant, inteso come atleti e dedizione. C’è anche un’altra questione però, perché di fatto lui ha bruciato le tappe. Non è che si è fatto una super stagione intera da titolarissimo. Ha sorpreso anche noi infatti. La proiezione di Terracciano però potrebbe essere Theo Hernandez, la dimensione è quella.

Moncada ha detto che seguivano Terracciano da due anni, ha lavorato sotto traccia o era risaputo negli ambienti gialloblù? 

Credo che abbia lavorato bene sotto traccia. Perché l’ipotesi del Milan non era uscita. Poi posso dirti che qui siamo molto amici del suo procuratore Andrea D’Amico, che ci aveva solo anticipato che diversi club di una certa caratura lo stavano seguendo, ma non era mai uscito il Milan.

Di chi è il merito di questa repentina crescita del ragazzo? 

Assolutamente di Ivan Juric. Di fatto è stato l’allenatore che per primo ha iniziato a credere in lui a livello professionistico in orbita prima squadra.

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